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In questi giorni si è diffusa la notizia del licenziamento dei due dipendenti del Centro Rdp del Padule di Fucecchio da parte dell'associazione «Amici del Padule». Notizia subito smentita dal presidente del Centro, Rinaldo Vanni, per cui al momento il costo del personale è oggetto di una più generale riflessione sulle spese. Per Legambiente Valdera sono state disattese le promesse della Regione.

Alessio Bartolini e Enrico Zarri, i due dipendenti che da vent'anni lavorano al Centro, come è noto, da un anno sarebbero già stati sottoposti a contratto di solidarietà e poi a riduzione dell’orario a venti ore settimanali: adesso arriva la notizia del loro licenziamento definitivo. Secondo Simonetta Petrassi, presidente dell’associazione di volontariato "Amici del Padule", tale licenziamento sarebbe già avvenuto, a differenza di quanto poi sostenuto da Rinaldo Vanni, che ha dichiarato di non aver firmato ancora niente.
Sulla vicenda interviene anche Legambiente Valdera, socio fondativo e membro dell’assemblea del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, esprimendo grande perplessità e sconcerto per la notizia del licenziamento dei due dipendenti. Si perdono in questo modo ventisei anni di esperienza e di professionalità nei quali è stato assicurato, insieme ai volontari delle associazioni ambientaliste, uno standard elevato di gestione.
Per Legambiente Valdera col passaggio delle competenze dalle Province alla Regione i bilanci sono andati in passivo: non sono stati stanziati soldi e sono state disattese le promesse della Regione di garantire la sopravvivenza delle aree protette. La politica ambientale di Regione Toscana, denuncia Legambiente Valdera, è apparsa decisamente «più orientata e determinata nel favorire cave, discariche, trivellazioni e geotermia, andando invece ad affossare la gestione del territorio protetto e delle risorse naturali. Ci auguriamo che questa tendenza si inverta quanto prima e si torni ad investire in un bene comune e necessario come l’ambiente e la sua salvaguardia e, nello specifico, la Regione ed i Comuni del comprensorio del Padule e della Valdinievole, facciano la loro parte e si impegnino a stanziare quelle (poche) risorse necessarie a mantenere in vita il Centro di Ricerca (si tratta in fin dei conti di poche decine di migliaia di euro) e i suoi dipendenti e garantirne l’attività indispensabile di gestione della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio».

Redazione

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