Coldiretti lancia l'allarme: l'estate torrida sta danneggiando gravemente l’agricoltura toscana. Siamo ben oltre il livello di emergenza con il mondo agricolo in ginocchio stretto tra le alte temperature e la carenza di pioggia. A lanciare l’Sos Coldiretti Toscana in occasione della presentazione del Piano straordinario per l’emergenza idrica ieri in Regione.
«La stima dei danni che la siccità ha provocato all’agricoltura toscana ha già superato i 200 milioni di euro - dice Tulio Marcelli presidente regionale Coldiretti. Per alcune culture, come il grano, che hanno già concluso il proprio ciclo colturale la riduzione della produzione è già oggi quantificabile con buona approssimazione, mentre per altre (vigneto, mais, girasole) un conteggio più preciso poterà essere fatto solo dopo l’estate, una volta terminato il raccolto». «La perdita di prodotto per grano tenero e duro – continua il leader di Coldiretti - è valutata in circa 50 milioni di euro, altri 35 milioni sono i danni al mais, altre foraggere e girasole».
Particolarmente critica la situazione degli oliveti toscani dove la mancanza di acqua ha provocato una diffusa cascola delle olive; il conteggio del danno provocato dalla siccità è ad oggi quantificabile in circa 70 milioni di euro. Anche nei vigneti è ormai evidente la riduzione della produzione per una valore di circa 40 milioni di euro; il rischio è che il protrarsi del periodo siccitoso danneggi una parte dei grappoli presenti sulle piante; in questo caso si teme che il danno possa assumere una dimensione molto più rilevante e superare i 100 milioni di euro.
La Regione Toscana, con il decreto del Presidente della Giunta del 16 Giugno ha dichiarato lo stato di emergenza su tutto il territorio regionale. La situazione si presenta di estrema complessità in tutta la regione, dalla piana di Grosseto e la fascia costiera dove non piove da tre mesi con i livelli di falda inferiori al livello della fascia di riferimento.
Dal punto di vista idropotabile la situazione peggiore è all'isola d'Elba, ma ci sono difficoltà anche in Val di Cecina e nelle Colline metallifere, nella Toscana nord e in Lunigiana. Regge invece il grossetano grazie alle sorgenti dell'Amiata. Sembra rientrata l’emergenza in Val di Cornia con l’approvazione piano stralcio per alimentare l'acquedotto irriguo con i laghetti.
Redazione