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Il nuovo campo di piante madri di olivo certificate, il primo in Toscana, si trova a Uzzano ed è stato realizzato dall’azienda vivaistica Sonnoli in collaborazione con Cinelli Vivai: 111 olivi virus esenti di otto varietà, su un terreno di 1.107 mq. Le prime piante sono arrivate in questi giorni da Bologna e Bari. Sonnoli e Cinelli fanno sapere che le porte sono aperte anche agli altri vivaisti olivicoli dell’Associazione Vivai di Pescia.

Un impianto di 1.107 metri quadri con 111 olivi certificati virus esenti, arrivati da centri di conservazione e premoltiplicazione autorizzati, di otto varietà: Leccino, Frantoio, Moraiolo, Correggiolo, Maurino, Pendolino, Ghiacciola e Nostrale Brisighella. E che diventeranno in tutto 201 piante di undici varietà, quasi tutte toscane, se andrà in porto la fornitura di 90 piante di nove varietà richiesta al Cnr-Ivalsa di Sesto Fiorentino, in cui sono incluse anche le cultivar Leccio del Corno, Olivastra Seggianese e Grappolo.
E’ il campo di piante madri di olivo virus esenti, battezzato “PESCIA 001”, che è nato nei giorni scorsi a Uzzano, nei terreni dei Vivai Attilio Sonnoli. Iniziativa che vede coinvolta anche un’altra azienda del territorio pesciatino: Vivai Cinelli, che, come Sonnoli, fa parte dell’Associazione Vivai di Pescia; e che potrebbe in futuro allargarsi ad altri vivaisti olivicoli dell’associazione. Il tutto nell’intento di produrre in maggiore quantità quelle piante di olivo autoctone col cartellino celeste che certifica lo status “virus esente” tanto richieste dal mercato dei produttori di olio italiani e non solo, soprattutto dopo la vicenda Xylella. E rafforzare così il primato di Pescia e dell’intero territorio della Valdinievole quale principale distretto, di fatto se non ancora sul piano normativo, del vivaismo olivicolo nazionale.
sonnolicinellicampoIl riconoscimento della ditta Attilio Sonnoli «quale Centro di Moltiplicazione (CM) per la produzione di materiale di propagazione di olivo (Olea europea) di categoria “certificato”» e l’autorizzazione alla «costituzione di un campo di piante madri» al fine di ottenere materiale per la produzione di olivi certificati sono stati stabiliti da un decreto dirigenziale del 1° settembre scorso del Servizio Fitosanitario Regionale della Toscana, dopo varie ispezioni e controlli nei mesi precedenti.
«Ringraziamo il Servizio Fitosanitario Regionale della Toscana, e i centri di Bologna e Bari che ci hanno fornito le piante – dichiara Elena Sonnoli, che è anche responsabile tecnica dell’area olivi dell’Associazione Vivai di Pescia -. Adesso stiamo soltanto aspettando di poter piantare le piante del Cnr-Ivalsa di Sesto Fiorentino per completare la gamma di piante madri del nostro centro di moltiplicazione e avviare così una collaborazione anche per ulteriori progetti in comune sul vivaismo olivicolo».
«Abbiamo puntato l’attenzione principalmente sulle varietà toscane – aggiunge Luca Cinelli, presidente dell’Associazione Vivai di Pescia- perché sono quelle che “comandano” il patrimonio nazionale; ciò non toglie che, siccome il virus esente si sta diffondendo sempre di più anche a livello locale attraverso i Psr regionali, si possano piantare anche varietà di altre regioni, come, ad esempio, le varietà Nostrale di Brisighella e Ghiacciola che abbiamo incluse nel nostro campo di piante madri». «Del resto ormai in diversi Paesi esteri – conclude Cinelli - il certificato è un valore aggiunto irrinunciabile e vengono privilegiate le piante di olivo italiane con cartellino celeste che attesta lo status “virus esente”».
 
Redazione

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