Aggregazione riuscita anche grazie alla presidenza regionale ora guidata dal pratese Ranaldo

"Più importanti, più efficienti, più decisivi, più rappresentativi": gli attributi per definire i programmi di una fusione che aveva suscitato dubbi dentro e fuori il mondo imprenditoriale. Così si esprime Giulio Grossi, 47 anni, da sei mesi presidente di Confindustria Toscana Nord, nata nel 2013 e divenuta realtà con l'unione delle sedi di Prato, Pistoia e Lucca. L'associazione riunisce il 36,4% delle imprese manifatturiere industriali toscane ed è 12a in Italia per manifatturiero.
L'imprenditore tessile lucchese Giulio Grossi è il primo presidente eletto, dopo il pratese Cacicchi, che ha dato il via a questa unione.
Sicuramente non è facile, come dice Grossi "pensare con la testa di un territorio che va dalle soglie di Firenze alle Apuane, dove niente è settoriale, niente riguarda una sola componente". Il primo interlocutore per l'associazione è la Regione (che ha ereditato le competenze delle province) nella persona dell'assessore Fratoni.
La realizzazione della terza corsia dell'A11 ed il raddoppio ferroviario Pistoia-Lucca aiuteranno le tre province che comunque auspicano un miglioramenteo del sistema aeroportuale. Grossi afferma che i vari settori produttivi delle tre province, indipendentemente dalle difficoltà, sono in buona salute e ovunque è aperta la sfida del 4.0, l'innovazione del manifatturiero.

Redazione

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