Il consigliere regionale Marco Niccolai in sostituzione dell’assessore Remaschi: sviluppare il legame fra agroalimentare e territorio in chiave “turismo slow” si addice alla Valdinievole. Marco Borgioli quale vice presidente della Società della Salute: facciamo riscoprire il Padule di Fucecchio collegandolo a un percorso enogastronomico.
A rappresentare la Valdinievole all’Accademia dei Georgofili ieri, in occasione del quarto incontro del progetto “I territori della Toscana e i loro prodotti”, dedicato alla provincia di Pistoia, sono intervenuti il consigliere regionale Marco Niccolai e il sindaco di Chiesina Uzzanese, ma qui nei panni di vice presidente della Società della Salute Valdinievole, Marco Borgioli. L’intervento di quest’ultimo era programmato, mentre quello di Niccolai è avvenuto in sostituzione dell’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi, che non ha potuto partecipare.
A entrambi ValdinievoleNews ha chiesto, separatamente, in margine all’incontro, un commento sul significato di questa vetrina a Firenze, in una sede prestigiosa come la casa dei Georgofili, per i prodotti (e alcuni produttori) della Valdinievole.
«Questo evento mette in risalto – ha risposto Marco Niccolai - quali siano le produzioni agroalimentari di qualità che provengono dal territorio della Valdinievole e quanto esse siano di valore non solo per il nostro territorio ma più in generale per l’agricoltura della Toscana. L’occasione di oggi è un modo per sottolineare che le nostre tradizioni agroalimentari sono non solo un ricordo del passato ma un elemento fondamentale per la crescita del settore agroalimentare nei termini della sostenibilità e della qualità. Tema, quest’ultimo, a cui i consumatori sono sempre più attenti e sensibili (come dimostrato anche da una ricerca di Unicoop Firenze sui nuovi stili alimentari dei toscani presentata ieri da Franco Cioni, ndr) dunque parlare delle nostre tradizioni agroalimentari non è solo un esercizio di storia ma una proiezione nel futuro».
«Giornate come questa – ha detto Marco Borgioli - possono servire a coinvolgere le varie amministrazioni sui prodotti tipici alimentari della Valdinievole, che variano a seconda delle zone ma hanno anche elementi comuni quali ad esempio l’olio d’oliva. Abbiamo inoltre delle produzioni caratteristiche come per esempio la produzione artigianale del cioccolato e la tradizionale lavorazione delle carni, sia salumi che vitelli. Ma qui abbiamo voluto presentare dei prodotti veramente tipici, unici, e abbiamo scelto il fagiolo di Sorana Igp, le cialde di Montecatini, e i brigidini di Lamporecchio» (vedi nostro servizio).
E quanto può incidere questa promozione dei prodotti agroalimentari legata al territorio sul turismo, comparto su cui la Valdinievole sembra avere ancora ampi margini di crescita?
Per Marco Niccolai «c’è una correlazione forte tra un prodotto agroalimentare e il territorio da cui proviene e chiaramente la loro commercializzazione e diffusione significa anche promozione del territorio. Lo sforzo che noi stiamo cercando di fare a livello regionale, anche con i Comuni, è sostenere queste produzioni agroalimentari, non solo per dare forza a un settore produttivo, ma anche come elemento di promozione del territorio, perché un prodotto non è solo apprezzato per la sua qualità organolettica o intrinseca, ma è sempre più apprezzato anche come espressione del territorio in cui nasce e cresce. E quindi sviluppare questo legame può contribuire alla promozione di quel turismo slow o turismo lento che fa della qualità e sostenibilità un elemento fondamentale e che sicuramente nella Valdinievole, penso al Montalbano o alle nostre colline di Pescia, può essere un fattore vincente».
Marco Borgioli ha detto che «legare i prodotti agroalimentari al turismo» è prioritario. «Noi – ha aggiunto – abbiamo zone turistiche che dovremmo scoprire. Pensiamo al Padule di Fucecchio: collegarlo a un percorso enogastronomico avrebbe una portata notevole. Ne abbiamo parlato soprattutto con Montecatini. Stiamo unendo fra gli undici comuni della Valdinievole alcune funzioni. Lo statuto dell’Unione c’è già, ora dobbiamo far partire i servizi. Uno di questi servizi in comune è il turismo».
L.S.