Ce la presenta così Paolo Biagini al Circolo Arci di Vellano: la situazione del paese, fra viabilità e assetto idrogeologico, richiede urgenti interventi di manutenzione e messa in sicurezza. Alcuni di essi saranno svolti grazie ai finanziamenti regionali, altri, in particolare la frana al ponte di Sorana, richiederanno tempi non definiti di soluzione. Il resoconto dell'incontro pubblico di lunedì sera con l'assessore regionale Federica Fratoni, il presidente della Provincia di Pistoia Rinaldo Vanni e il dirigente provinciale Renato Ferretti.
Si è tenuto lunedì 29 gennaio, al Circolo Arci di Vellano un incontro pubblico per fare il punto della situazione su tre punti fondamentali per il paese, ma in generale per tutta la Valleriana pesciatina: Via del Traspo, assetto idrogeologico e viabilità. L'incontro è stato un confronto aperto fra cittadini e politici: in particolare Federica Fratoni, assessore regionale all'ambiente e alla difesa del suolo, Rinaldo Vanni, presidente della Provincia di Pistoia, e Renato Ferretti, dirigente provinciale.
A presentare e moderare la serata Paolo Biagini, padrone di casa al Circolo di Vellano, che ha esposto i tre temi anche da un punto di vista tecnico, in sostituzione dei tecnici comunali che non sono stati autorizzati dal Commissario Montagna a partecipare all'incontro, nonostante invitati e sollecitati (hanno però illustrato gli interventi a Biagini).
Via del Traspo: previsto un intervento di risagomatura per rendere la strada pianeggiante, con opere di ripulitura delle fosse per un totale di circa 80 mila euro di finanziamento. I lavori inizieranno prevedibilmente entro fine marzo. Qui il dibattito si è aperto con un intervento di Roberto Franchini, esponente di Fratelli d'Italia, che ha ribadito come si tratti di un'opera non risolutiva. Dello stesso parere è stato poi Oliviero Franceschi, esponente di Lega Nord. Mentre Ester Giannini, abitante di via del Traspo, ci tiene ad essere concreta: «In dieci anni che abito qui non c'è mai stata messa mano. Questo mi sembra già un passo avanti.»
Si parla poi di assetto idrogeologico: Vellano è un paese catalogato R4 sulla scala delle classi di rischio (rischio molto elevato, il maggiore) a causa di una roccia che scivola su stessa e frane attive e di crollo. Il progetto complessivo di interventi (vedi nostro articolo) previsti è suddiviso in tre lotti, corrispondenti a tre diverse zone del paese. Il lavoro a nord è stato già completato, gli altri due invece saranno completati entro la fine dell'anno grazie allo sblocco dei finanziamenti da parte di Regione Toscana. (vedi nostro articolo).
«Sono due interventi che aspettavamo da molto tempo, in particolare me li porto dietro da quando ero presidente della Provincia: allora era impensabile riuscire a finanziarli» sottolinea Fratoni. Oggi le risorse economiche invece arrivano grazie all'accordo, firmato lo scorso 18 dicembre, fra il presidente di Regione Toscana Enrico Rossi e il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti. Più del 10% delle risorse ricevute dalla Regione andranno a Vellano. Fratoni annuncia dunque che il Commissario Montagna riceverà a breve una sua lettera per la relazione della progettazione in atto e, se l'amministrazione è già pronta, potrà andare subito in gara per completare i lavori il prima possibile. «Fra un anno e mezzo circa Vellano potrà essere tranquillo.» Le nuove possibilità di finanziamento, giunte da “Italia Sicura” e dai fondi di sviluppo e coesione, sbloccati con la recente legge di stabilità, fanno dunque ben sperare Federica Fratoni verso un'importante possibilità di aiuto alla montagna in generale.
Fra i vari interventi, Duilio Cerchi, abitante di Calamari, ha portato all'attenzione dei presenti un altro intervento, su cui riflettere in relazione a quello legato al Fosso della Mora: «Il fosso non esiste più, è tutto franato. C'è troppa acqua, basta venire a Calamari per valutarlo coi propri occhi: è un pericolo per gli abitanti.» Segnale che il presidio sul territorio si rivela sempre utile e fondamentale per la progettazione degli interventi.
Infine l'argomento più dibattuto, soprattutto in seguito alla frana di Sorana: la viabilità della montagna pesciatina. Qui interviene Rinaldo Vanni che sottolinea come per la Provincia sia davvero difficile intercettare risorse economiche, in particolare in seguito al ridimensionamento che l'ente ha ricevuto. Formalmente, sottolinea Vanni, la strada è chiusa: si deve capire quali interventi di difesa del suolo si possono attuare e non può essere percorribile, anche a detta dei Vigili del Fuoco. Dalla Provincia sono già partiti gli atti ingiuntivi per i privati che non hanno provveduto alla pulitura delle loro aree private, ma la situazione si rivela piuttosto critica.
Francesco Conforti, candidato a sindaco di Pescia della coalizione di centrodestra, ha poi risposto a Vanni sottolineando la necessità che la Provincia intervenga in modo programmatico e non solo in seguito a frane. Servono, secondo Conforti, interventi minimali di pulizia; i cittadini faranno poi la loro parte, sono i primi a conoscere le necessità del territorio. Marco Ardis, abitante della Valleriana, ha ribadito invece come la mancanza di risorse economiche sia strettamente connessa a scelte politiche sbagliate. Ma Vanni ribadisce che servirebbero circa 20 milioni di euro per mettere in sesto tutto il territorio provinciale e la Provincia non ha nemmeno i soldi per tagliare l'erba.
Renato Ferretti, dopo un acceso dibattito sull'argomento, ha concluso ricordando che, da un punto di vista tecnico, anche se ci fossero le risorse economiche, sul luogo della frana non servirebbe un intervento di carattere stradale. Questo è un versante particolare e non bastano gli interventi stradali, si tratta di un problema strutturale a livello geologico.
In conclusione la strada provinciale 34 della Val di Forfora resta chiusa, anche se le transenne vengono spostate o rimosse da chi vi passa, fino a data da destinarsi. Tutto ciò con grande sconforto dei cittadini presenti, che confessano di non vedere una via d'uscita al problema.
Redazione