La sentenza che si attendeva da tempo a Pescia è arrivata: il Tar respinge il ricorso PePar e obbliga alla rimozione immediata delle barriere new jersey di Via di Boboli, strada sul retro dell'Ospedale che congiunge Piazza Guido Rossa a Via del Giocatoio.

La strada è oggetto, da oltre 15 mesi, di un contenzioso fra Pepar e Comune di Pescia. Il primo di giugno del 2016 il Consiglio di Stato respinse il primo ricorso PePar avverso all'ordinanza con cui si imponeva la rimozione degli ostacoli, che impedivano il libero scorrimento dei veicoli. Dopo una serie di proroghe e rinvii, l'8 agosto 2017 si fissa un punto fermo. Viene cioè approvato il progetto relativo e si fissano ulteriori sei mesi dalla data di esecutività dell'atto per procedere alla riorganizzazione.
Dal giugno di due anni fa arriviamo poi al febbraio corrente, dopo i pareri necessari di Vigili del Fuoco, Ufficio Strade, Soprintendenza per i Beni Architettonici ed infine della Asl. PePar aveva presentato un progetto di riorganizzazione funzionale il 30 dicembre 2016, a cui però non si è mai dato inizio: fatto di cui non si comprende la motivazione, l'azienda si aspettava qualcosa in cambio prima di farsi carico delle spese relative? Restano così altri punti interrogativi sulla vicenda: perché PePar non si affretta ad aggiustare i new jersey per percepire il pedaggio? Dopo la sentenza Tar, che respinge il suo ricorso per difetto di giurisdizione, l'azienda farà causa e con quali elementi?
Una cosa è però ufficiale: il Comune di Pescia deve far sì che avvenga la rimozione delle barriere new jersey da via di Boboli.

Redazione

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