L'ordine degli avvocati di Pistoia rilancia la proposta di una "Cittadella della giustizia all'ex ospedale del Ceppo", in modo da avere una sede più efficiente e meno dispendiosa rispetto al tribunale. Secondo il presidente dell'ordine degli avvocati, Giuseppe Alibrandi e il consigliere Massimo Brancoli se oggi si facesse una riorganizzazione dei nove tribunali toscani, Pistoia rischierebbe l'accorpamento.
I palazzi della giustizia di Pistoia sono quattro (piazza Duomo, San Mercuriale in via XXVII Aprile, il giudice di pace in via del Villone e l'Unep (ufficiali giudiziari) in via del Presto) e gli archivi tre (Sant'Agostino, Boario ed ex Pretura di Monsummano).
L'ordine degli avvocati chiede di riunire gli uffici giudiziari all'interno dell'area del Ceppo, nel padiglione Cassa di risparmio, o eventualmente, di trasferire la sola procura del Palazzo di San Michele. Lo scorso gennaio è stato affidato lo studio di fattibilità all'ingegnere Giovanni Palachetti in collaborazione con Ivan Sanfilippo, Nicola Bacagli e Paolo Bechi.
E' lo stesso Alibrandi a sottolineare: "Una dispersione che corrisponde a una distribuzione irrazionale fra le varie sedi, con faldoni che ogni giorno passano da palazzo in palazzo e con cittadini costretti a barcamenarsi fra i diversi uffici. In più le sedi attuali presentano delle disfunzioni strutturali, per esempio per l'accesso ai disabili. Lo stesso ingresso dei detenuti avviene da accessi visibili da tutti".
L'ordine degli avvocati sostiene che sia inoltre possibile chiedere dei finanziamenti europei, come già è stato fatto per operazioni simili a Reggio Calabri, Salerno e Bologna.
Anche se la decisione ultima sarebbe della Conferenza dei servizi, l'ordine degli avvocati chiede una presa di posizione da parte dell'amministrazione in carica visto che la precedente aveva già dato il suo assenso nel 2016.
Alibrandi afferma che potrebbe andar bene anche una costruzione ex novo se le procedure saranno avviate entro i prossimi cinque anni.
Redazione