"Questi nostri amministratori regionali hanno sempre nuove idee per stupirci: l'ultima trovata è l'affitto dello stabilimento La Salute per sei anni. Forse si sono dimenticati che fra qualche settimana ci dovrebbe essere il bando per l'alienazione delle quote termali in mano alla Regione e l'eventuale vendita di alcuni immobili. Sarebbe interessante sapere se l'amministratore Alessandro Michelotti - messo dalla Regione - avesse una proprietà e la volesse vendere, cosa farebbe? Prima l'affitta e poi la mette in vendita? Ma così facendo il prezzo aumenterebbe o diminuirebbe?
Questa è una storia già vista, prima è stato affittato nel centro città un immobile delle Terme e poi messo in vendita; ovviamente per l'acquisto si presenta il locatario - che combinazione! Dall'intervento appropriato dell'onorevole Maurizio Carrara sulla vicenda, apprendiamo che la risposta dell'assessore al termalismo Federica Fratoni, che rispondendo all'onorevole asserisce di non voler fare polemiche, annuncia che ci saranno grosse novità per le Terme ed è disponibile a parlarne a quattrocchi con lui.
La cosa che ci sconcerta è che lei non parla di un bene personale, ma dell'economia della città. I montecatinesi hanno il diritto di sapere quale sarà la loro fine economica, a cui questa politica sconsiderata li condurrà.
Non possiamo dimenticarci quanto a suo tempo dichiarò "che per la Regione Toscana, le Terme non sono strategiche". Che dire del suo degno compare, il presidente Rossi, quando prima di essere rieletto, in una riunione pubblica al Gran Hotel La Pace, dichiarò che se rieletto avrebbe messo a disposizione 50 milioni di euro per le Leopoldine e gli altri stabilimenti?
Dopo la sua rielezione ora se ne vuole disfare! Certo c'è una bella differenza fra i comunisti di una volta e i loro discendenti di oggi. Non se ne potevano condividere le idee, ma erano persone serie e i comizi li facevano nelle Case del popolo; quelli di oggi, vedi il presidente Rossi, aveva scelto il più lussuoso albergo di Montecatini, il Gran Hotel La Pace. Forse perché il pubblico a cui si rivolgeva non era più quello delle Case del popolo?".
Redazione