Mauro Focardi Olmi, direttore generale ChiantiBanca dal giugno 2017 parla di quanto accaduto a partire dalla fine del 2016 fino ad arrivare all'estate del 2017.
«Non ci siamo fatti mancare niente - scheza - ci vorrebbero almeno un paio d’ore per raccontare tutti gli accadimenti che ci hanno investito a partire da fine 2016 e durati almeno fino all’estate 2017, ma adesso che sono alle spalle, non vale la pena neppure ricordare. E’ stato un anno difficilissimo ma, visti i risultati raggiunti, anche altamente gratificante. E se ci siamo riusciti è stato soprattutto grazie al grande lavoro di squadra: per questo ringrazio i dipendenti, molti dei quali hanno saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma anche il mio presidente, Cristiano Iacopozzi, l’intero Cda e il Collegio Sindacale, ognuno protagonista nei propri ruoli: senza avere avuto il massimo da ciascuno, non saremmo ai livelli attuali già dopo pochi mesi». Questo significa un ritorno all’utile – oltre due milioni – e tanti indicatori strutturali che hanno dato ragione a Focardi Olmi, ribattezzato scherzosamente il “Restauratore”. «Da una parte abbiamo proseguito il percorso di risanamento, o meglio di consolidamento, della banca - Cet1 dal 10,03% all’11,09%, Total capital ratio dall’11,37% al 13,58%, copertura totale su crediti non performing (Npl) dal 43,84% al 46,63%, crescita del patrimonio di 14 milioni rispetto al bilancio 2016 (+6,82%), liquidità ben oltre i limiti regolamentari e riduzione delle spese -, dall’altra abbiamo dato un impulso maggiore all’aspetto commerciale: va in quest’ottica la profonda riorganizzazione delle risorse interne e in particolare della rete commerciale, che ha visto tra le altre cose la creazione di un Centro Imprese. L’obiettivo è quello di essere sempre più proattivi verso le esigenze di famiglie e aziende». La presenza di ChiantiBanca sui vari territori ne ha beneficiato: i 100 milioni di nuovo credito erogato nel 2017, in ulteriore crescita nel 2018 e il numero dei conti correnti aperti, che a fine aprile 2018 ha superato l’incremento dell’intero 2017, ne sono testimonianza. Anche i nuovi prodotti per la clientela sono stati molto curati, come ad esempio l’introduzione sul mercato, a condizioni agevolate per la compagine sociale, di tante novità che hanno portato nuova linfa alla bcc che si è confermata la più grande della Toscana e una delle prime cinque a livello nazionale in orbita Iccrea.
«La fiducia dei clienti - conclude Focardi Olmi - è la risposta più importante per quello che stiamo facendo: sappiamo qual è il nostro compito, ovvero il sostegno all’economia del territorio, e non vogliamo venirne meno. E per assistere ancor meglio soci e clienti, da fine aprile ci siamo dotati di una procedura che consente di dare risposte a richieste di affidamento (fino a 400mila euro per operazioni ipotecarie) in appena due giorni lavorativi, grazie a un progetto – in cui siamo stati banca-pilota – portato avanti insieme a una società del settore leader in campo nazionale».
Redazione