A lanciare l'allarme è la Confservizi Cispel Toscana assieme ai presidenti delle maggiori aziende di rifiuti toscane, fra cui anche Alia che gestisce il servizio in Valdinievole: nell'immediato è necessario un ampliamento delle discariche, dato che le altre Regioni hanno posto un freno ai rifiuti provenienti dalla Toscana. Per l'assessore Fratoni si deve puntare sulla differenziata.
Secondo Confservizi Cispel Toscana e tutti i presidenti delle maggiori aziende di rifiuti (Acque Industriali, Aer, Alia, Asmiu, Cermec, Csai, Ersu, Pistoiambiente, Rea Impianti, Revet, Sei Toscana, Valfreddana Recuperi) gli impianti e la progettazione dei rifiuti in Toscana sono in grande crisi: l’emergenza rifiuti è alle porte, come negli anni ’80.
La causa di questa emergenza è riscontrabile, secondo le società, in un quadro non definito di disponibilità impiantistica, oggetto di continui assestamenti, senza una pianificazione e una gestione delle autorizzazioni certe. Le aziende di rifiuti hanno così inviato una lettera al presidente della Regione e all’assessore regionale, in seguito ad un incontro tenutosi in aprile dal quale però lamentano non sia cambiato nulla. Secondo i gestori i punti di crisi sono: chiusura del termovalorizzatore di Pisa, sequestro dell’impianto del Valdarno e di Case Passerini, vincoli su San Donnino. Intanto le altre Regioni hanno posto un freno ai rifiuti provenienti dalla Toscana e l'inceneritore di Montale necessita di una manutenzione.
I gestori richiedono subito un ampliamento delle discariche, ma l'assessore regionale all’ambiente, Federica Fratoni, risponde che attende proposte migliori: prima le aziende devono spiegare come intendono incrementare la differenziata che deve passare dal 51% al 70 entro il 2020, mentre il conferimento in discarica deve calare dal 30 al 10%.
Redazione