Fondazione Caript, con l'acquisto delle quote della Camera di Commercio (80%), diventa il socio unico del Cespevi: finalmente si conclude la vicenda del Centro sperimentale del vivaismo, da mesi in liquidazione dopo l’uscita della Camera dalla compagine. Il Cespevi resterà così un centro di ricerca con un possibile uso pubblico dei suoi 25 ettari di terreno.

Le recenti leggi statali sulle partecipate degli enti pubblici avevano causato l'uscita della Camera di Commercio dai soci del Cespevi, era stata fatta invano un’asta pubblica, ma oggi l’80% del totale va finalmente alla Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia, che già deteneva il restante 20.
Le quote sono state vendute per 900mila euro, a fronte di un capitale sociale di un milione 116mila euro. Come ricorda Stefano Morandi, presidente della Camera di Commercio, l’acquisto dell’intera proprietà del Cespevi da parte della Fondazione garantisce il mantenimento della società nell’alveo delle finalità di interesse pubblico, sottraendola tuttavia ai vincoli che hanno portato alla decisione dell’ente camerale di cedere le quote e, successivamente, di porre in liquidazione la società quale scelta di fatto obbligata.
Per il momento si parla di mantenere le funzioni di ricerca e dell'apertura del centro. coi suoi 25 ettari di terreno, all’uso pubblico. Intanto Luca Iozzelli, presidente della Fondazione Caript, ricorda come la sinergia tra istituzioni del territorio abbia permesso di salvaguardare un’infrastruttura strategica per il tessuto economico pistoiese, nell’ambito del quale il vivaismo rappresenta uno dei settori di eccellenza, scongiurando ogni possibile spinta speculativa.
L’accordo verrà perfezionato entro il mese di luglio, dopo aver ottenuto il nulla osta da parte del Ministero.

Redazione

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