Per molti imprenditori del settore verde, la reintroduzione dei voucher è necessaria: per Cia e Coldiretti sono infatti strumento utile in agricoltura. Secondo Coldiretti permettono poi di recuperare circa 50 mila posti di lavoro occasionali, soprattutto in un territorio come quello pistoiese dove le occupazioni nei vivai sono spesso stagionali. 

Per il vivaista Francesco Mati, come per molti altri del settore, l’agricoltura ha bisogno di elasticità occupazionale e dunque ben venga la reintroduzione dei voucher. Assumere a tempo determinato, con un contratto stagionale, è sempre stata una possibilità molto diffusa in agricoltura e i voucher, in questo senso, semplificano tutto secondo Mati. 
A sostenere la stessa posizione anche Coldiretti, secondo la quale, con i voucher circa 50 mila posti di lavoro occasionali possono essere recuperati con trasparenza nelle attività stagionali in campagna, dove possono essere impiegati soltanto per le attività svolte da disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti che non siano stati operai agricoli l’anno precedente.
Per vendemmie o raccolta delle olive nel settore agricolo l’utilità dei voucher era riconosciuta da tempo, tanto che ne era stato contestato il divieto di alcuni anni fa. In effetti le province toscane dove sono stati venduti nel 2016 i 143.392 voucher destinati al settore sono quelle a forte vocazione vitivinicola ed olivicola. Nello stesso anno – sottolineano le associazioni di categoria – gli operai agricoli sono cresciuti del 5% raggiungendo soglia 57 mila.
«Con il ritorno dei voucher in agricoltura – sottolinea Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – si riaffermano i principi originari senza gli abusi che si sono verificati in altri settori e si assicura al settore uno strumento che semplifichi, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestività, necessaria ad una attività condizionata dall’andamento stagionale.»
Anche per Sandro Orlandini, presidente Cia Toscana Centro, i voucher sono uno strumento utile, anche se Cia si dichiara contraria a ogni forma di abuso, che sarebbe comunque possibile evitare con alcuni correttivi. 

Redazione

 

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