Il presidente di Cia Toscana Centro Orlandini è soddisfatto del no di Giurlani alla Tari sulle serre e aggiunge soltanto che il problema delle tre cartelle con Tari fuori controllo non va ignorato perché riguarda importanti floricoltori (di cui uno nostro socio). Sul Mefit, ok a lavorare insieme ma cambiando direzione perché quanto fatto dal 2017 a ora con oltre 100 mila euro di investimenti degli operatori ha sortito un -7% degli iscritti.
«Siamo soddisfatti che la nostra presa di posizione contro la Tari sulle serre di produzione abbia spinto il sindaco Giurlani ad affermare apertamente, a sua volta, un no netto su tale imposta, che affosserebbe la floricoltura pesciatina. E siamo, come sempre, disponibili al dialogo costruttivo con lui e la sua giunta, anche se questo non può impedirci di fare le nostre critiche nei casi in cui lo riteniamo opportuno».
Il presidente di Cia – Agricoltori italiani “Toscana Centro” (Firenze-Prato-Pistoia) Sandro Orlandini replica così alle affermazioni del sindaco di Pescia Oreste Giurlani pubblicate in queste ore da alcuni giornali online, in cui il sindaco ha accusato la Cia Toscana Centro di fare sparate, ma poi si è dilungato in spiegazioni sulla questione della Tari applicata ad alcune serre di produzione, evidentemente niente affatto campata in aria, come del resto era stato spiegato a Orlandini dai floricoltori di Pescia associati a Cia incontrati qualche giorno fa.
«Mi limito ad aggiungere – continua Sandro Orlandini - che il problema delle tre cartelle con Tari sulle serre di produzione fuori controllo non va sottovalutato perché riguarda importanti floricoltori (di cui uno nostro socio) che non possono essere abbandonati a se stessi. Non voglio entrare in polemiche su come sia stato possibile che tali cartelle venissero emesse, ma dobbiamo fare tutto il possibile, nel rispetto delle procedure legali in corso, per aiutare gli sfortunati floricoltori coinvolti».
«Sul Mefit – conclude Orlandini - ok a lavorare insieme, come abbiamo sempre fatto e in prima linea per il salvataggio del mercato dei fiori di Pescia, ma cambiando direzione di marcia nel marketing del Mefit, perché quanto fatto dal 2017 a ora con oltre 100 mila euro di investimenti di tasca propria degli operatori è del tutto insufficiente, se l’esito è stato un calo pari a -7% degli iscritti. Comunque anche su questo parleremo ben volentieri e serenamente con Giurlani agli incontri in programma la prossima settimana».
Redazione