Ieri il consiglio comunale di Montecatini ha respinto la mozione presentata da Forza Italia riguardante l'utilizzo degli introiti della tassa di soggiorno, stimabili ogni anno tra un milione e mezzo e un milione e 800mila euro, per la ristrutturazione di uno o più stabilimenti cittadini.
Il documento presentato da Giovanni Spadoni, consigliere di Forza Italia, chiedeva un impegno dell’amministrazione per sostenere in maniera più ampia «il rilancio del comparto termale, a vincolare il gettito derivante dalla tassa di soggiorno al restauro e alla manutenzione di uno o più stabilimenti termali. L’imposta di soggiorno per il finanziamento di interventi in tema di turismo va considerata con favore, in quanto l’ampiezza del vincolo di destinazione rende possibili varie direzioni di intervento, anche di diverso ambito e ciò nel medesimo periodo che per gli anni a divenire, sì da consentire un adeguamento costante alle mutate esigenze e domande di servizi dei turisti. Ogni elemento che comporta la migliore tutela, tenuta e salvaguardia dei beni attrattiva territoriale, costituisce un elemento di attrattiva per il turismo del territorio e, pertanto, è coerente con lo scopo della tassa di soggiorno».
Inoltre Forza Italia voleva che il consiglio comunale chiedesse alla Regione di «retrocedere a titolo gratuito tutte le azioni, o in parte, delle Terme che fanno riferimento a Firenze, fino al raggiungimento della parità nella compagine con l’azionista Comune». Nella mozione si sollecita l’amministrazione affinché «prima di assumere qualsiasi iniziativa o decisione in seno alla società Terme, il consiglio comunale sia opportunamente informato e documentato circa le iniziative pervenute, lo stato di salute della società, in modo che i suoi componenti possano serenamente valutare ed esprimere un compiuto indirizzo verso le possibili iniziative, avuto anche riguardo al miglior piano industriale presentato dai partecipanti, per il rilancio della società». A conclusione Forza Italia domandava anche di «favorire e assumere tutte le misure necessarie e indispensabili affinché il piano di rilancio e gli investimenti nel compendio termale siano dotati di adeguati strumenti urbanistici, tali da favorire e attrarre gli investitori, come la realizzazione di strutture ricettive di primo livello nell’area dell’ex lavanderia, così come lo svincolo di alcuni stabilimenti dal vincolo sanitario per favorire tutte le attività ludiche».
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