Si alzano i toni della discussione sulla viabilità di Collodi. Dopo le dichiarazioni di alcuni esponenti del PD, tra cui Massimo Baldi, che durante un'intervista a La Nazione hanno chiesto di «non mettere i bastoni fra le ruote a chi è disposto ad investire», arriva la risposta di Marco Niccolai (PD).
Su Facebook Niccolai ha definito «singolare» leggere «vari commenti rispetto alla mobilitazione dei collodesi contro le proposte di Giurlani sul futuro di Collodi». Continua dicendo che affermare che c'è qualcuno contro lo sviluppo e qualcuno a favore è sicuramente una Fake News.
«In questa vicenda c’è chi è per lo sviluppo serio, credibile e sostenibile - continua - e chi vuole mandare direttamente al collasso zone importanti del comune di Pescia (Collodi e la zona sud) e chi le abita, più un intero distretto cartario che conta centinaia di occupati e decine di imprese».
Come si legge nel post di Niccolai, il Comune di Pescia propone un’idea di viabilità arbitraria che non è supportata da nessuna qualificazione dei costi, di tempi di realizzazione e delle fonti di finanziamento.
«Noi portiamo avanti la necessità di un percorso lineare e partecipato. Chiedere, come facciamo noi, che venga compiuto, preliminarmente ad ogni scelta urbanistica, uno studio di fattibilità la mobilità di Collodi non è solo buon senso, ma necessario. Si parla di interventi edilizi che vogliono, secondo quanto scrive il Comune, triplicare l’afflusso di visitatori (fino ai 450mila). Che la realizzazione effettiva e non a chiacchiere delle infrastrutture e dei parcheggi debba essere preliminare o quantomeno contestuale ad opere di questo tipo non è un ostacolo ma significa ribadire cosa è previsto dalle leggi».
Infine Niccolai, dopo aver rivendicato anche il suo impegno personale affinchè la Regione cofinanzi con 100mila Euro lo studio di fattibilità sulla nuova viabilità di Collodi, si rivolge a Baldi: «Prima di dare certi giudizi su tanti collodesi e sui tanti che li stanno supportando in questa mobilitazione contro il Comune di Pescia bisognerebbe informarsi e studiare un po’ di più».
Redazione