Per Fratelli d’Italia il sistema porta a porta avviato il 3 dicembre in 6 comuni sta mostrando tutte le sue criticità: ritardo nel ritiro sopratutto per l’umido. Frequenza ritiro aumentata con impatti su costi usata mezzi e ambientale. Costi previsti in aumento fino al 50%.
Fratelli d’Italia è fortemente critica verso Alia per la raccolta porta a porta nei comuni della Valdinievole occidentale. «Il 3 dicembre - scrive Fdi - è partita la raccolta dei rifiuti porta a porta, presentata nei mesi precedenti come nuovo modello di smaltimento e riciclo. Purtroppo sin da subito sono emerse criticità nell’organizzazione del servizio, peraltro segnalate dagli stessi cittadini. In altri casi i cittadini, dopo aver preparato il sacchetto la sera prima del giorno prestabilito, ad esempio l’organico, lo hanno poi trovato sempre lì. Un disagio che potrebbe avere anche conseguenze igienico-sanitarie, soprattutto nei mesi estivi. Un altro problema che Alia sembra aver sottovalutato è quella dell’ingombro del suolo da parte dei sacchetti, che talvolta potrebbe risultare pericoloso, soprattutto in strade anguste come quelle dei piccoli centri o dei borghi medievali. Pericoli che possono portare a incidenti come l’inciampare di persone anziane o diversamente abili, andando a costituire di fatto una specie di barriera. Altro punto critico emerso dall’assemblea dei sindaci è quello relativo all’aumento delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti: solo per il 2018 sono previsti aumenti del 25% cui si aggiungerà un altro 25% nel 2019. Alia chiede ai cittadini di provvedere loro stessi alla differenziazione dei materiali di scarto per aumentare i suoi ricavi e come ringraziamento i cittadini si ritroveranno alla fine con una tassa dei rifiuti lievitata del 50%, che inciderà non poco sui bilanci familiari e soprattutto su quelle fasce di popolazione più debole». «Contestiamo - conclude Fdi - innanzitutto l’assegnazione dell’appalto a Alia e questo sistema di gestione. Appalto di durata ventennale. Proponiamo un sistema alternativo e di migliore efficienza che integri quello che già esiste, adottando ad esempio i termovalorizzatori per lo smaltimento di quei rifiuti non riciclabili, con la possibilità di produrre anche energia elettrica. In poche parole costituire un circuito a movimento zero dove ogni realtà possa avere il suo impianto di riciclo a basso costo e a basso impatto ambientale e soprattutto dai costi contenuti. Facciamo inoltre notare che in questi giorni di inizio raccolta porta a porta assistiamo al passaggio continuo dei veicoli addetti alla raccolta con conseguente impatto ambientale e di logorio dei mezzi, quando invece una più attenta gestione avrebbe evitato questo inutile spreco di risorse pubbliche».
Redazione