In Italia continua a crescere il mercato dell'online food delivery con una tendenza che va sempre di più verso la scelta di cibi sani e salutari. La Lombardia è in testa alla classifica per ordinativi; sulle piattaforme on line sono 308 i ristoranti vegetariani, 206 i vegani e 135 gluten free.
Secondo quanto emerso dal “Rapporto Ristorazione 2018 - I nuovi stili alimentari degli italiani”, elaborato e presentato oggi da Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, la possibilità di scegliere e ordinare cibo da una rete sempre più ampia di ristoranti, attraverso l'utilizzo di una piattaforma online, è in continua crescita.
Questa nuova forma di ristorazione rappresenta la novità più significativa del settore degli ultimi anni, con un fatturato di 350 milioni di euro nel 2018, in aumento del 69% rispetto al 2017 e previsioni di ulteriore crescita nel 2019.
I maggiori utilizzatori di questo servizio sono i giovani e, a livello territoriale, il fenomeno appare più radicato al Nord che al Centro-Sud con la Lombardia che nel 2018 si è imposta come regione dove risiedono il maggior numero di consumatori.
Per quanto riguarda i prodotti ordinati, la tendenza è quella di scegliere cibi sani e salutari. Attualmente sulla piattaforma sono presenti 308 ristoranti che offrono piatti e menù vegetariani, 206 vegani e 135 senza glutine. In testa alla classifica dei cibi più richiesti del 2018 troviamo i Poke Bowl, una specialità hawaiana a base di riso e pesce crudo. Il 2019 sembra confermare quest'attenzione verso il food delivery, ma con qualche novità: veg meat, beyond burger, e una maggiore attenzione alla frutta, tra cui il cocco e il dragon fruit, sono sono infatti le abitudini emergenti per il nuovo anno.
Alla conferenza stampa di presentazione del Rapporto, hanno partecipato Giulia Grillo, ministro della Salute, Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe, ed è intervenuto Matteo Sarzana, General Manager Deliveroo Italia.
«Il Rapporto Fipe - ha commentato Matteo Sarzana - dimostra che la domanda di cibo on line risponde ad esigenze diverse rispetto all'esperienza che il consumatore cerca e trova nei ristoranti: esigenze legate a necessità di chi deve o preferisce restare a casa. In ogni caso, l'elemento che unisce tutti i consumatori, sia quelli che vanno al ristorante che quelli che restano a casa è la qualità del cibo».
Redazione