A Pescia continua la discussione sulla Tari delle serre agricole. Giurlani: «La Tari non si applica alle serre e alle superfici dove c’è produzione». Mandara: «E tutte le serre che coltivano fuori terra come la stragrande maggioranza? Ovvio che verranno tassate».
Dopo alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa, il sindaco di Pescia Oreste Giurlani interviene sulla Tari per le serre agricole ribadendo ciò che già aveva dichiarato: «Ritenevo di averlo già spiegato ampiamente, ma confermo che nel regolamento Tari approvato in consiglio comunale, i locali e le superfici produttive e le serre da produzione sono esenti dall’applicazione di questa tassa. L’argomento è stato discusso anche nel consiglio comunale di venerdi scorso, quando è stato approvato il bilancio preventivo».
«Come ho scritto in una lettera inviata alle associazioni di categoria - continua Giurlani - tecnicamente l’esenzione è strettamente legata alle dichiarazioni da parte dell’utente, prevista per legge e imprescindibile da parte del comune, che dimostra che nelle serre c’è produzione. Resta il fattoche è evidente che nel nostro percorso sulla Tari, abbiamo scelto le condizioni più favorevoli alle attività agricole e florovivaistiche».
Anche il consigliere Giancarlo Mandara interviene sullo stesso argomento: «Tra gli atti collegati al bilancio, viene portata la modifica al regolamento Tari. Atti consegnati ai consiglieri solo 4 giorni prima del consiglio. Il Sindaco annuncia ai quattro venti che non si pagherà più la Tari sulle serre e che il regolamento non si presta ad interpretazioni. Tutt’altro: nella nuova formulazione si escludono dalla tassazione “locali ed aree destinati alla coltivazione, comprese le serre a terra ad eccezione delle aree e dei locali ‘adibiti alla vendita, trasformazione, stoccaggio e all’esposizione dei prodotti provenienti dalla medesima attività”. E tutte le serre che coltivano fuori terra come la stragrande maggioranza? Ovvio che verranno tassate. Ma il regolamento rincara la dose, perché, dove apparentemente offre una riduzione percentuale (esempio per il florovivaismo il 50%) lo fa solo dove “vi siano obiettive difficoltà nel delimitare le superfici, stante la contestuale produzione anche di rifiuti urbani” (oltre a quelli speciali). E chi lo decide dove ci sono obiettive difficoltà? Risultato: il sindaco va in giro raccontando che non pagherà nessuno, ma gli uffici, col braccio armato di Cosea Servizi e Tributi, tasseranno tutti quelli non espressamente esclusi, col regalino della riduzione, se e quando a loro piacerà, perché il bilancio deve quadrare, a spese di chi lavora. Sull’argomento ho la sensazione che le categorie interessate non l’abbiano presa proprio bene. Vediamo se mi sbaglio o se vedremo i trattori in piazza».
Infine Giurlani, sempre sul tema delle tasse assicura: «Massima disponibilità anche per la situazione delle tre cartelle emesse durante il periodo commissariale. Certamente non aiuta la mancata approvazione del regolamento sui contenziosi tributari che l’opposizione non ci ha permesso di portare a termine perché mancavano i giorni fissati per la comunicazione preventiva. Avrei apprezzato un gesto distensivo da parte della minoranza, su un tema così rilevante e a vantaggio dei cittadini. Comunque sia, cercheremo di trovare una soluzione accettabile per tutti».