Continuano le proteste dei lavoratori delle Terme contro il taglio dell'integrativo, ma i sindacati sono disponibili ad avviare un tavolo di confronto.

Durante l'incontro che si è tenuto ieri pomeriggio con Regione e Comune, i sindacati dei dipendenti hanno ribadito che la scadenza della voce, decisa dall’azienda al 31 gennaio, deve essere rimandata.
In rappresentanza della proprietà erano presenti l’assessore regionale Federica Fratoni e il sindaco di Montecatini Luca Baroncini, i quali hanno anticipato che è in corso un progetto destinato a dividere l’azienda in due: una società immobiliare a cui farebbero riferimento tutti i beni, e una dedicata alla parte gestionale. Per la prima è in partenza un piano di rinegoziazione con le banche, mentre l’altro settore, meno indebitato, potrebbe essere messo a posto.
In merito alla revoca dell’integrativo sembra poco probabile che la proprietà faccia un passo indietro. Ed è proprio la Regione ha fare maggiori resistenze sulla faccenda, mentre il Comune sembra disponibile. Comunque all’inizio di gennaio i sindacati torneranno a incontrare l’amministratore Alessandro Michelotti.
«La discussione è partita dalla disdetta dell’integrativo, la cui scadenza è al 31 gennaio - conferma Luisella Brotini di Filcams-Cgil -. Abbiamo detto che siamo disponibili a parlarne, ma non vogliono dare altro tempo. Certo, una rinuncia all’integrativo potrebbe passare anche da un piano concreto per il rilancio dell’azienda, ma sarebbe quantomeno opportuno vederlo. Lo stato di agitazione rimane e sabato incontreremo tutti i lavoratori in assemblea».
«La proprietà sta cercando di raggiungere un accordo con le banche - sottolinea Giovanni Bernicchi di Fisascat-Cisl -. Sull’integrativo chiediamo un confronto: non possiamo accettare una cancellazione unilaterale. La proprietà ha confermato di voler separare la gestione dall’immobiliare. Affronteremo questi temi sabato con i lavoratori».
«L’appoggio maggiore per trovare una soluzione sulla vicenda relativa all’integrativo è arrivato dal sindaco Baroncini - afferma Angela Bigheretti di Uil-Tucs -. Abbiamo chiesto la proroga di un mese rispetto alla scadenza e siamo disponibili e ridiscutere e rinegoziare l’integrativo».

Redazione

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