PISTOIA - I consiglio comunale di ieri, lunedì 5 ottobre, ha approvato il nuovo Piano di Protezione Civile.
Il provvedimento è passato con 21 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Pistoia Concreta, Forza Italia – Centristi per l'Europa, Lega, Amo Pistoia e Movimento 5 Stelle), 7 astenuti (Partito Democratico, Pistoia Sorride, Pistoia in Azione e Pistoia Spirito libero) e nessun contrario.
Il Piano raccoglie e pianifica le procedure di intervento utili a fronteggiare calamità ed emergenza che potrebbero verificarsi nel territorio comunale. L'Amministrazione, grazie al supporto di tecnici, ha provveduto ad aggiornare e redigere il documento (la precedente versione risaliva al 2006) alla luce della riforma del sistema di Protezione Civile nazionale e delle evoluzioni subite dal territorio negli ultimi tredici anni.
Il Piano di Protezione Civile è lo strumento che, in caso di evento calamitoso, contiene le azioni per prevenire, mitigare gli effetti e gestire al meglio i soccorsi. A livello comunale è necessario, infatti, con il maggiore dettaglio possibile, raccogliere e organizzare le conoscenze relative al territorio per definire lo scenario dei rischi presenti e consentire agli operatori di avere un quadro di riferimento corrispondente alla dimensione dell'evento, della popolazione coinvolta, della viabilità alternativa, delle possibili vie di fuga, delle aree di attesa, di ricovero e così via.
Il provvedimento è stato presentato in aula dall'assessore alla Protezione Civile Alessio Bartolomei.
«Si tratta di un provvedimento importante e fondamentale, il piano precedente era ormai datato ed è quindi stato necessario intervenire con un nuovo strumento che tenesse conto della normativa introdotta nel 2018. Il piano si propone di minimizzare fino al massimo possibile il rischio per i cittadini nei casi di rischio idraulico, idrogeologico e temporali forti, il rischio neve e ghiaccio, vento, quello sismico e il rischio di incendio di interfaccia. Tra le novità più importanti introdotte figura un automatismo completo al momento in cui scattano gli allarmi (che sono due, uno riguarda l'istituto di geofisica e vulcanologia in caso di sisma, l'altro è del Centro funzionale regionale per gli allarmi legati al meteo). Ciò permette che tutti i soggetti coinvolti sappiano ciò che devono fare e ognuno si prenda in carico la propria responsabilità».
Nel suo intervento l'assessore Bartolomei ha inoltre evidenziato l'importanza, per i cittadini di conoscere il nuovo Piano di protezione Civile. «Ci siamo dotati di un piano all'avanguardia, adesso la sfida è riuscire a trasmettere la sua conoscenza ai cittadini, Proprio per questo motivo nei prossimi mesi faremo delle assemblee per spiegarlo nel dettaglio, con linguaggio semplice, in modo che le persone, in caso di emergenza, sappiano ciò che devono fare».
Nel dibattito sono sono intervenuti alcuni consiglieri comunali tra i quali Walter Tripi, capogruppo del PD e Francesco Pelagalli, capogruppo di Fratelli d'Italia.
«Si tratta di un documento di tipo tecnico, che apre però ad alcuni compiti che il Comune deve ancora del tutto costruire – ha sottolineato Walter Tripi del PD -: la formazione e il coordinamento interno, la digitalizzazione su cui siamo decisamente indietro, il trasferimento alla cittadinanza tutta. Si tratta quindi di un punto di partenza, per il quale ringraziamo i tecnici, esterni ed interni al Comune, per l'apporto. Si aggiorna e migliora un lavoro già fatto in precedenza, e l'amministrazione dovrà essere in grado di dare gambe a questo documento con la parte pratica. Cogliamo l'occasione per sottolineare una volta in più l'importanza non soltanto della Protezione Civile, ma anche di tutte quelle realtà associative e del volontariato che ogni giorno operano per la sicurezza di tutti: solo con un loro coinvolgimento diretto siamo riusciti, anche nelle ultime vicende relative al Covid, a garantire una risposta di qualità anche in situazioni complesse».
«L'adeguamento al decreto legislativo del 2018 – ha evidenziato Francesco Pelagalli di Fratelli d'Italia - mette in chiaro il principio di collaborazione e responsabilità tra sindaco, autorità di protezione civile a livello territoriale e i responsabili di altri enti, in modo particolare con il presidente della Regione, ente che detiene il "sostanziale portafoglio" per la protezione civile. Si tratta di un piano chiaro e lineare che facilita l'intervento di tutte le componenti del Servizio nazionale di Protezione Civile in caso di calamità. E' importante però sottolineare che ci sono alcuni eventi calamitosi che non possono essere né previsti né pre-allertati e che quindi necessitano di uno strumento, il piano appunto, che possa essere strutturato e applicabile nell'immediato, una guida nel caos delle emergenze. Importanti la formazione degli operatori e l'informazione alla cittadinanza, passaggi utili per la piena attuazione del piano. Altra tappa necessaria è la creazione di un Gruppo di protezione civile comunale che possa svolgere, oltre all'assistenza in caso di calamità, la funzione di cabina di regia permanente».
In allegato due foto: una del capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Pelagalli e l’altra del capogruppo del PD Walter Tripi.
Redazione