AGLIANA -Denunciati 6 uomini di origine cinese, uno di questo in stato di arresto e gli altri in libertà, nell’ambito di un'indagine sull’illecita gestione dei rifiuti industriali. A lavorare i carabinieri di zona, l'ispettorato del lavoro e la polizia municipale di Agliana. Due di questi sono il titolare della ditta e il suo caporale, 4 sono stranieri illegalmente sul territorio nazionale utilizzati come operai.
L’uomo tratto in arresto, un cinese 53enne con precedent specifici, è stato accusato di aver impiegato manodopera sottoponendo I lavoratori a condizioni di sfruttamento approfittandosi del loro stato di bisogno. Alla ditta, cui è stata imposta la sospensione delle attività produttive, oltre a sanzioni amministrative per 26.480 euro, oltre le violazioni per lo sfruttamento della manodopera in nero (il 60% dei lavoratori presenti) ed il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è stata anche contestata la violazione delle normative anti infortunistiche in quanto entrambe avevano sbarrato con lucchetti esterni le uscite di emergenza e avevano bloccato l’accesso diretto ai sistemi anti incendio.
Vi era anche un sistema di videosorveglianza per controllare le strade di accesso al capannone, in violazione alle norme e la privacy per cui sarà separatamente sanzionato. Sono in corso ulteriori accertamenti con la collaborazione dell'Asl Toscana Centro, dei Vigili del fuoco e dell'Ufficio Tecnico del Comune di Agliana, per la verifica del rispetto delle normative igieniche, anti incendio e urbanistico-edilizie sul capannone sedi dell’azienda e anche “rifugio” per gli immigrati clandestini, per i quali è stata avviata la procedura di espulsione. L’attività si inserisce nella particolare attenzione che l’Arma dei Carabinieri tramite i suoi Reparti Speciali (NAS-NOE-NIL-Carabinieri Forestali etc) dedica ai settori cardine della nostra società: Ambiente-Salute-Lavoro, con la collaborazione ed il supporto delle altre amministrazioni, specie locali.
Redazione