Le tre associazioni albergatori - Assohotel Confesercenti, Apam e Confindustria Toscana Nord sezione turismo - sono unite nella vicenda che vede a processo 9 imprenditori con l'accusa di peculato per non aver pagato la tassa di soggiorno.
«E' giusto sottolineare - affermano in un comunicato congiunto - che gli albergatori coinvolti non hanno pagato non per arricchire le proprie casse, ma solo per effettiva mancanza di liquidità e per rispondere a scadenze imminente e improrogabili. Non siamo qui a giustificare il mancato versamento dell’imposta a discapito di tutti coloro che la versano puntualmente, ma sappiamo anche che ci sono momenti in cui come imprenditori dobbiamo dare delle priorità per i pagamenti e purtroppo molti degli imputati si sono trovati a fare questa scelta.
In questi mesi di campagna elettorale abbiamo chiesto a tutti i candidati la promessa di impegnarsi affinché questa legge venisse modificata. Un albergatore non può essere paragonato a un pubblico ufficiale che, tra l’altro, a differenza dell’imprenditore privato, percepisce un compenso per il lavoro svolto. Riscuotere l’imposta di soggiorno è solo un ulteriore impegno, di cui faremmo volentieri a meno, ma che siamo obbligati a fare senza alcun compenso, rimettendoci ore di lavoro dei nostri dipendenti, commissioni delle carte di credito e rischio di cassa».
Redazione