Accesa discussione in consiglio comunale sulla vicenda della mozione promossa dall’opposizione sulla  costituzione di parte civile nell’eventuale processo contro Oreste Giurlani per l’accusa di peculato durante la sua presidenza regionale di Uncem. E’ stata infatti respinta la mozione dei consiglieri di minoranza, non senza polemiche, però. «La costituzione di parte civile è una facoltà e non un obbligo per l’ente -ha detto il vice sindaco Guja Guidi-. Sfuggono al momento i danni d’immagine eventualmente arrecati al nostro Comune» e continua il vice sindaco confermando che l’intenzione della giunta è attendere l’eventuale esito di condanna e a quel punto «si rimetterà successivamente alla Procura della Corte dei Conti per stabilire il danno». Ovviamente differente la visione di Melosi e Mandara, per i quali  la costituzione di parte civile è un’opportunità, «un diritto», ed hanno invitato i consiglieri di maggioranza a passare dagli slogan pre-elettorali ai fatti. «Vi siete proposti come quelli del cambiamento, come quelli vicini ai cittadini. Rispettate i patti». Per Romoli si tratta di un’occasione persa per “«tutelare la città e i suoi cittadini». Oliviero Franceschi della Lega dice: «Pescia è alla ribalta per avere un Sindaco che è stato arrestato, non più per la Biennale del Fiore». Mentre per Conforti, la costituzione di parte civile «non è contro qualcuno ma per qualcuno, per la città». E ha condannato l’arroganza di «questa giunta di cui non ne riconosco la legittimità politica ed etica». Vannucci è perfettamente in linea con  il vice sindaco Guidi, e con lui tutto il gruppo Pescia Cambia! che ha votato no alla mozione. Mercoledì si terrà invece l’udienza del Gup del Tribunale di Firenze che deve decidere sul possibile rinvio a giudizio di Oreste Giurlani. Giurlani è chiamato a rispondere alle accusato di peculato durante la sua attività di presidente regionale Uncem.

Redazione

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