ospedale san jacopo bollino blu

Riconoscimento per la prevenzione, diagnosi e cura in ambito uro-andrologico, con focus sul tumore alla prostata 

Gli Ospedali San Jacopo di Pistoia, Santo Stefano di Prato, Santa Maria Annunziata di Firenze e San Giuseppe di Empoli hanno ricevuto il prestigioso Bollino Azzurro dalla Fondazione Onda ETS. Questo riconoscimento premia l’eccellenza dei servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico, con particolare attenzione al tumore della prostata. Per gli Ospedali di Pistoia e Prato si tratta del secondo Bollino Azzurro

servizi uro-andrologici

Le quattro strutture premiate si distinguono per la qualità dei percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari, che comprendono:

  • Promozione della salute sessuale e riproduttiva maschile;

  • Percorsi clinico-assistenziali dedicati alla diagnosi e trattamento del tumore prostatico;

  • Gestione delle complicanze post-chirurgiche;

  • Approccio multidisciplinare con il coinvolgimento di urologi, oncologi, anatomo-patologi e radioterapisti.

Un riconoscimento per la qualità della cura

Il Bollino Azzurro rappresenta una certificazione di qualità assegnata da una commissione di esperti che valuta l’eccellenza e la multidisciplinarità dei servizi ospedalieri. La valutazione delle 165 strutture candidate è stata effettuata dal Board,  costituito da Fondazione Onda ETS. Dal 2021, il Bollino Azzurro rappresenta un importante strumento di orientamento per i pazienti e le loro famiglie nella scelta della struttura ospedaliera più adeguata alla gestione del tumore prostatico. I Bollini Azzurri saranno visibili agli ingressi degli ospedali come segno distintivo di qualità e impegno nella cura uro-andrologica.

fondamentale la prevenzione

Per affrontare i molteplici aspetti della salute uro-andrologica, la certificazione ha lo scopo di segnalare le strutture attente alla salute di genere maschile e che favoriscono una presa in carico multidisciplinare del tumore prostatico, promuovendo la collaborazione tra diversi specialisti attivi nella gestione della malattia: urologi, ma anche oncologi, anatomo-patologi e radioterapisti.

Un percorso che si propone di creare reti multidisciplinari e multiprofessionali per affrontare i molteplici aspetti della salute uro-andrologica, integrando l’aspetto della prevenzione e della cura, con un focus particolare sul carcinoma della prostata, con quello della valutazione delle possibili complicanze dei trattamenti e sul percorso riabilitativo. La conservazione della qualità della vita legata alla malattia rappresenta un obiettivo di grande interesse, che coinvolge il paziente, le figure professionali che si occupano di lui e tutti i caregivers, coniugi e famigliari in primis.

Redazione

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