10 e 11 giugno appuntamento con tre interventi dal vivo nell’ambito della collettiva dedicata alla ricerca sonora a Palazzo Fabroni.
Prosegue negli spazi del Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni di Pistoia la mostra «Mezz'aria. La strana apertura della ricerca sonora», che espone le ricerche attorno al suono di 16 artisti italiani. Sviluppata con modalità espositive ibride, la collettiva si espande nel corso del periodo di apertura - dal 20 maggio al 25 luglio 2023 - in altri luoghi del museo e della città attraverso un programma di interventi dal vivo partito la sera dell’inaugurazione e che prosegue con sette appuntamenti nelle date di sabato 10, domenica 11 e sabato 17 giugno, ai quali si aggiungono le visite guidate condotte dai curatori. «Mezz'aria» è a cura di Nub e di Gabriele Tosi ed è realizzata da Nub Project Space in collaborazione con Comune di Pistoia/Musei Civici/Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni.
Nel prossimo fine settimana, in particolare, sono in programma gli interventi dal vivo di Alessandra Eramo, Enrico Malatesta e Chiara Pavolucci. Gli appuntamenti sono a ingresso libero e sono preceduti da visite guidate alla mostra con i curatori, previste sia sabato che domenica alle ore 17 (le visite sono comprese nel biglietto d’ingresso a Palazzo Fabroni; non è richiesta prenotazione).
Sabato 10 giugno alle ore 18 la sala Parmiggiani del museo ospita la performance dal vivo Solo per voce ed elettronica di Alessandra Eramo, artista che si dedica all’uso della voce in relazione al rumore e all'ambiente circostante. Per questo intervento, vicino alle esperienze di poesia sonora e capace di suggerire a chi ascolta un’esperienza immersiva simile a un esercizio spirituale condiviso, Eramo crea un collage di paesaggi sonori ipnotici e di voci spingendo il suono verso gli strati più viscerali dell'espressione poetica. L’artista si avvale di tecniche vocali estese, vocalizzi non verbali, rumori crudi, melodie, distorsioni, parole frammentate e lingue sconosciute, ma anche di stridori e sibili, intrecciando l’uso dinamico di campionatori e materiale sonoro preregistrato.
Alle ore 19, nel giardino d'autore di Palazzo Fabroni, va in scena E Sôna di Enrico Malatesta. L’intervento, il cui titolo in dialetto romagnolo significa «lui suona», è frutto di un’indagine territoriale e folclorica sulle usanze sonore nella cultura rurale di Romagna, condotta attraverso il medium del suono. Il progetto si manifesta con azioni performative, camminate e con programmi pedagogici dedicati all’ascolto attivo in relazione alla cultura materiale e al ruolo del suono, e dei fenomeni acustici, nelle credenze e nei riti rurali romagnoli. La ricerca è, in particolare, basata sia sulla cavéja dagli anëll - strumento/arnese sonoro a scuotimento, dotato di anelli di metallo intonati e utilizzato al contempo nel lavoro agricolo e in pratiche polifunzionali rituali - sia sul brontide, fenomeno acustico inspiegato, simile al rumore di una frana o di un’esplosione in cielo (in inglese, skyquakes), a oggi non più udibile e di cui si è persa memoria. L’intento del progetto è superare il concetto di cultura locale e, utilizzando i linguaggi della performing arts e della sperimentazione, restituire vitalità alla memoria popolare e al potenziale delle usanze sonore nel contesto contemporaneo. E sôna è realizzato utilizzando caveje della collezione esposta al MET – Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, di Santarcangelo di Romagna, dal quale provengono anche i quattro esemplari esposti a Palazzo Fabroni.
Domenica 11 giugno alle ore 18 è in programma Manicula, passeggiata e workshop a cura di Enrico Malatesta e Chiara Pavolucci, con partenza da Palazzo Fabroni in direzione Villone Puccini. Questo intervento rimanda a un format artistico con il quale Malatesta e Pavolucci uniscono pratiche attorno all’immagine e al suono, alla percezione visiva e all’indagine territoriale, insieme al tema della città e del cammino. Durante passati periodi di residenza a Pistoia, presso Nub Project Space, gli autori hanno mappato le potenzialità acustiche e visive di alcuni luoghi specifici e hanno creato una serie di esercizi/pratiche di ascolto e osservazione attuabili sul posto. Ne è nato un progetto che mostra tali luoghi da un punto di vista inedito e non didascalico, accompagnato da testi e annotazioni di ascolto. L’11 giugno sarà possibile partecipare alla restituzione “dal vivo” attraverso una camminata volta a generare un dialogo e un confronto sui temi dell’ascolto e della percezione, favorendo una mobilità altra nella città, un suo non-consumo e una sua conoscenza attraverso il suono, la percezione visiva e il movimento lento.
Redazione