Ordinanza di sgombero per rischio sanitario a Vicofaro

Il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi interviene con una ordinanza urgente di sgombero a seguito delle comunicazioni della Asl.

Il 5 luglio scorso l’Azienda Usl Toscana centro ha comunicato al Comune, a seguito del sopralluogo effettuato due giorni prima congiuntamente alla Polizia Municipale e ai Vigili del Fuoco, la persistenza delle problematiche igienico sanitarie già più volte evidenziate, con aggravamento delle stesse.

Tale aggravamento ha indotto il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi a richiedere, nei giorni scorsi, un aggiornamento urgente alla Asl sulla situazione sanitaria ed igienica precedentemente comunicata.

In base a quanto emerso dall’Azienda Usl, la quale aveva già comunicato che le condizioni di sovraffollamento, le gravi carenze di illuminazione e areazione degli ambienti e lo stato di degrado igienico costituiscono fattori di aggravamento del rischio sanitario, il sindaco a tutela e nell’interesse della comunità locale e delle persone presenti all’interno della parrocchia, la cui condizione è stata definita a rischio per le molteplici criticità riscontrate negli ambienti verificati, ha firmato un’ordinanza contingibile ed urgente di sgombero. L’ordinanza è stata notificata ieri sera al legale rappresentante della parrocchia Massimo Biancalani.

Il provvedimento è stato tramesso alla Asl, affinché siano adottati tutti i provvedimenti ritenuti necessari nelle operazioni di sgombero, al Prefetto e alla Diocesi di Pistoia.

«La situazione sanitaria e il rischio che è emerso – spiega il sindaco Alessandro Tomasi - impongono la firma di una ordinanza urgente nel rispetto della legge, dei cittadini e di chi vive all’interno della parrocchia. Leggendo ciò che emerge dagli atti, alla luce dell’inottemperanza rispetto ai provvedimenti già adottati dal Comune, vista la situazione critica da tempo segnalata dai residenti e dal Comitato di Vicofaro ma, ancora prima, verificata dai soggetti competenti con i diversi sopralluoghi effettuati e, infine, di fronte all’aggravarsi della già problematica realtà evidenziata, con un preciso rischio sanitario emerso nelle ultime due comunicazioni della Asl, le istituzioni hanno il dovere di intervenire prima che accada qualcosa di irreparabile».

Redazione

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