A tre mesi dall’avvio della sperimentazione, la presidente Gulino traccia un primo bilancio al convegno “Costruire il futuro della psicologia”.
"A tre mesi dalla sua introduzione, il servizio degli psicologi di base sta dando i suoi frutti. È la risposta a una richiesta di assistenza che, anche nella nostra regione, è sempre più diffusa". Con queste parole, Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, ha descritto i primi risultati dell’iniziativa durante il convegno “Costruire il futuro della psicologia: le nuove traiettorie dello sviluppo professionale”, svoltosi stamani a Firenze nella sede dell’Ordine.
Un bilancio positivo
Il servizio, attivato in via sperimentale a partire da settembre in otto presidi regionali, è stato al centro della seconda parte del convegno, che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali come:
- Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale;
- Nicola Paulesu, assessore al Welfare del Comune di Firenze;
- Enrico Sostegni, presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali della Toscana;
- Andrea Vannucci, consigliere della Regione Toscana.
“Questa figura professionale rappresenta una grande conquista – ha dichiarato Gulino – che abbiamo raggiunto dopo un lungo percorso, iniziato nel 2021 con una mozione sull’assistenza psicologica territoriale, diventata legge regionale nel 2022. Finalmente, dopo molte energie spese, siamo partiti”.
Un diritto garantito a tutti
Lo psicologo di base opera in coordinamento con medici di famiglia e pediatri, offrendo assistenza gratuita di primo livello. Un supporto, ha sottolineato Gulino, che si rivela sempre più necessario in un contesto post-pandemico, dove la richiesta di assistenza psicologica è in continua crescita.
“La salute psicologica – ha ribadito la presidente – è una componente cruciale della salute generale. Garantire la presenza di questi professionisti è fondamentale per il benessere della comunità”.
Sostegno delle istituzioni
Anche le istituzioni regionali confermano l’importanza di questa figura:
- Enrico Sostegni ha sottolineato come “l’integrazione dello psicologo di base consenta di affrontare la persona nella sua totalità, occupandosi non solo degli aspetti medico-biologici, ma anche di quelli psicologici e sociali. Un approccio che migliora la cura e la sua appropriatezza”.
- Andrea Vannucci ha evidenziato l’impegno della Regione nel riconoscere la salute mentale come diritto fondamentale, con un focus particolare sui giovani e sulla necessità di aumentare il numero di professionisti.
- Nicola Paulesu ha parlato di come “la complessità dei bisogni richieda uno sguardo sempre più attento ai bisogni psicologici dei cittadini”, evidenziando il contributo già percepibile nei servizi sociali e sociosanitari.
Le prospettive future
La sperimentazione, che ha già mostrato i suoi primi benefici, punta ora a una maggiore capillarità sul territorio e a un incremento delle risorse professionali disponibili, per rispondere in modo adeguato e globale al crescente bisogno di benessere psicologico.
L’Ordine degli Psicologi della Toscana ha quindi lanciato un messaggio chiaro: la salute mentale è un diritto di tutti e investire in essa significa costruire una società più sana e resiliente.
Redazione