Marino Angeli interviene in merito al commissariamento del Comune di Pescia.

"ROMA LOCUTA..." (S. Agostino-Sermones) 

... Causa Soluta.. Ovvero, fine della disputa. Ma sarà proprio così? Ho scomodato un Dottore della Chiesa quale fu il Vescovo di Ippona, ma nel caso presente non è stata Roma a parlare, bensì Pistoia e nella fattispecie la Prefettura, con l'ennesimo Commissariamento di un Comune quale il nostro, assurto a pieno titolo ormai al rango di laboratorio istituzionale, e ad onta delle dimensioni, tristemente votato, per le ingarbugliate vicende, a fare dottrina in materia. Commissariamento attenzione, di stampo diverso dai precedenti, in quanto l'emissario della Prefettura assumerà i poteri di Sindaco e Giunta, ma non quelli del Consiglio, organo elettivo, a cagione di una tanto caparbia quanto insensata e temeraria forma di resilienza al buon senso ed alla decenza. Ciò paradossalmente potrebbe dar vita a situazioni irrituali, o comunque ineleganti, visto che alcuni provvedimenti di giunta, essendo forzatamente soggetti a ratifica consiliare, potrebbero essere respinti, e perché no, approvati con maggioranze diverse da quella canonica. Il riferimento è rivolto in modo particolare agli irrimandabili correttivi da intraprendere sul delicatissimo fronte finanziario.
Maiora premunt, anche perché è viva la percezione di come la pazienza della Corte dei conti sia agli sgoccioli. Entro il 22 febbraio si attendono risposte inequivoche e risolutive. Finito il tempo di fare "ammuina", occorrono fatti. Immagino che il primo atto del Commissario sarà quello di esigere,nero su bianco la spiegazione dettagliata della disastrosa situazione finanziaria del Comune, ammantata finora da un'aura di segretezza tipo quarto segreto di Fatima. Preso atto di ciò, dovrà occuparsi del Consuntivo e del Preventivo. I bilanci pesciatini, con buona pace dei Revisori, soffrono da tempo  di una spiccata sindrome da "creatività" che non credo sarà molto gradita, visto che poste quali la riscossione delle sanzioni, ed il recupero evasione, sono di gran lunga sovrastimate, ed incassate dunque in modo residuale rispetto alla previsione.
Il Commissario potrebbe anche scegliere di procedere per dodicesimi, ma quello che è CERTO, è che a fronte di incassi a dir poco incerti, taglierà per quanto possibile la spesa tarandola sulle entrate effettive. Perché i nostri destituiti amministratori hanno blaterato tanto di investimenti, che sarebbero cosa buona e giusta, se non costituissero solitamente dei debiti che qualcuno, prima o poi dovrà rimborsare. Cosa che ovviamente prevede che si debba incassare. Come se una famiglia che fatica ad arrivare a fine mese stipulasse un mutuo per una casa più grande, non potendo poi pagarne le rate, con ciò che ne consegue. La finanza sana di un Comune si basa su di una entrata corrente capace di coprire la manutenzione del patrimonio e l'erogazione dei servizi alla cittadinanza. Noi siamo debitori cronici nei confronti della Società della Salute, e sguarniti circa la presenza di un adeguato fondo di salvaguardia per le cause in itinere, che, come noto, si possono anche perdere ahimè.
Queste cose l'inviato della Prefettura le sa bene, e non mi sento di escludere alcun scenario, incluso quello della ufficializzazione di un dissesto per ora strisciante. Il Dr. De Cristofaro lo abbiamo già visto all'opera. È persona seria e capace. "Legittimità e Pubblico Interesse: più che un Motto, la sinossi del comportamento. Due Categorie della Pubblica Amministrazione, che implicitamente sottintendono una categoria dello Spirito. Ovvero la Trasparenza. Spero di non far torto ad alcuno se mi prendo questa licenza: nel recente passato, Legittimità, Pubblico Interesse e Trasparenza hanno subito un vulnus raccapricciante. Nell'aprile 2018 il Gup di Firenze comunicava al Comune di Pescia la condizione di parte offesa nell'imminente processo a carico del Sindaco. Notizia propedeutica ad una costituzione di parte civile. Quel protocollo fu oscurato. Come tutte le vicende del Comune il fatto trapelo'. Furono, informalmente diffuse motivazioni legate all'obbligo di privacy. Sciocchezze. La privacy vale per patologie, o comunque vicende private. Se un Giudice dice che il Comune è parte lesa, la cosa riguarda tutti perché, la risposta è nell'etimologia del lemma, il Comune siamo tutti. Venne pertanto omessa la costituzione di parte civile, che in passato era sempre stata esercitata sia verso dipendenti che amministratori.
I candidati a sindaco scrissero al commissario dell'epoca. Fu chiesto un parere legale che fu pagato con denaro pubblico e di cui ancora non conosciamo i dettagli, persi nel porto delle nebbie. Ma la costituzione non ci fu... Forse per eccesso di... terzietà. In linea di principio sono propenso a ritenere un commissariamento come la certificazione del fallimento di una collettività, incapace di dotarsi di regole certe ed amministratori validi. Nel caso presente spero paradossalmente di trovarmi dinanzi alla fine di una Democrazia Sospesa.

Marino Angeli 

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