All’incontro “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico” di Coldiretti e Univerde confermati due primati della nostra regione: il peso degli agriturismi (4.074) e il numero delle specialità alimentari tradizionali (465), circa il 10% del patrimonio nazionale. Come dice Marcelli, un «valore aggiunto contro la crisi».

Presenze negli agriturismi salite del 2,5% sull’anno precedente, in controtendenza rispetto all’andamento generale, anche se si riduce il tempo di permanenza medio. Il cibo tipico di qualità come l’ingrediente più importante per il successo di una vacanza secondo il 35% degli italiani, a tutto vantaggio delle regioni in cima alla classifica delle bandiere del gusto, a cominciare dalla Toscana che è al primo posto con 465 specialità gastronomiche tradizionali. E ancora il prodotto agroalimentare locale come souvenir preferito dal 63% dei turisti, a scapito di gadget e magliette.
Sono i tre dati che sintetizzano meglio le tendenze del turismo verde in questa stagione estiva. Almeno stando ai risultati di una serie di indagini presentate oggi a Roma all’incontro “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico”, organizzato da Coldiretti e Fondazione Univerde con l’ausilio di Ipr Marketing. E che non possono che lasciare soddisfatto Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana e di Terranostra, il quale non solo ha visto confermata la vitalità dell’agriturismo che da tempo vede la nostra regione ai vertici nazionali per la rilevanza economica del settore con le sue 4.074 strutture regionali, ma ha registrato appunto il primato della Toscana nella classifica delle specialità alimentari tradizionali con quasi il 10 per cento dei 4671 prodotti gastronomici tipici censiti in Italia. Un’offerta che comprende, tanto per citare un paio di esempi, la torta di Villa Basilica, una torta salata a base di riso dal caratteristico color giallo ocra e dal sapore piccante per il formaggio e le spezie utilizzate in grande quantità, oppure il prosciutto di cinta senese. E che rappresenta un «valore aggiunto contro la crisi», come ha detto Marcelli, visto il peso che ha ormai il turismo enogastronomico.
E proprio a tale ruolo erano dedicate due delle indagini, già richiamate, che sono state presentate durante l’incontro di oggi. La prima mostra che più di un italiano su tre (il 35 per cento) considera il cibo l’ingrediente più importante di una vacanza, mentre le mostre e musei sono al 29% e lo shopping al 16%. La seconda, frutto di un sondaggio online, ha messo in luce che il 63 per cento degli italiani in vacanza quest’anno preferisce un souvenir enogastronomico ad altri tipi quali gadget o magliette (acquistati dal 19 per cento dei vacanzieri) e agli ancora più snobbati oggetti artigianali (fermi al 10 per cento). Risultato, quest’ultimo, legato alle difficoltà economiche che spingono a fare acquisti utili e a tagliare il superfluo, come confermano indirettamente sia il dato del 33% di intervistati che dicono di evitare i ristoranti e di mangiare i prodotti tipici locali al sacco sia quello relativo alle sagre paesane estive (18 mila eventi a livello nazionale per 350 milioni di euro di giro d’affari) frequentate da un italiano su tre.
Ma vediamo meglio le cifre venute fuori dalla terza indagine presentata all’incontro, quella relativa all’andamento degli agriturismi e più in generale del turismo verde. «Con lo stress da crisispiega la Coldiretti - salgono a 4,1 milioni le presenze degli ospiti negli agriturismi italiani nell’estate 2012 con un leggero aumento rispetto allo scorso anno (+2,5 per cento), in controtendenza rispetto all’andamento generale». «La necessità di ottimizzare il rapporto prezzo/qualità premia l'agriturismoaggiunge la Coldiretti – grazie alle offerte flessibili sia per quanto riguarda il pernottamento che la ristorazione, anche se sulla base delle previsioni di Campagna Amica si riduce a tre giorni il tempo di permanenza medio nei 20mila agriturismi presenti sul territorio nazionale».
Quasi la metà degli italiani (45 per cento) negli ultimi cinque anni è stata in vacanza in agriturismo, che è la struttura ricettiva preferita dal 56 per cento dei turisti che trascorrono la vacanza in campagna. Durante le quali le attività preferite sono le passeggiate (62 per cento) e la tavola (40 per cento), secondo l’indagine Coldiretti/IPRMarketing/Univerde. Le caratteristiche più ricercate sono i prodotti agricoli locali (52 per cento). E infatti il fattore principale che scoraggia la scelta di un agriturismo è l’offerta di cibi surgelati, industriali o convenzionali (75 per cento).
Il canale più utilizzato per la scelta dell’agriturismo è Internet che è usato dal 79 per cento dei vacanzieri e che precede il passaparola (42 per cento) e l’esperienza diretta (12 per cento). Tra le novità dell’estate 2012, oltre alla guida Agriturismo 2012 edita dall’istituto Geografico De Agostini con la collaborazione di Terranostra, c’è la prima App per essere guidati on line nell’agriturismo giusto. Si tratta di “iTerranostra”, realizzata dall’associazione agrituristica promossa dalla Coldiretti con l’obiettivo di fornire ai turisti un’opportunità in più per programmare la propria vacanza. Nell’applicazione, scaricabile gratuitamente dall’App Store della Apple, si trovano gli agriturismi divisi per regione, provincia o elencati per nome. Per ogni struttura sono a disposizione tutte le informazioni sui servizi offerti, su quel che c’è di bello nelle vicinanze. Ma anche sui prodotti in vendita o in degustazione. Con semplici ricerche sia da tablet che da iPhone, partendo dalla posizione in cui ci si trova e mettendo la meta preferita è possibile avere in tempo reale tutte le informazioni necessarie sugli agriturismi di Campagna Amica presenti nei paraggi.
Le aziende agricole autorizzate all'esercizio dell'agriturismo sfiorano in Italia, ricorda la Coldiretti, le 20 mila unità, con 385.470 posti a tavola autorizzati e 206.145 posti letto. Le aziende sono più concentrate nel nord del Paese, dove si rilevano il 45,3 per cento delle aziende, mentre seguono il centro (34,1 per cento) e il mezzogiorno (20,6 per cento). Toscana e Alto Adige, con 4074 e 2990 aziende, si confermano i territori in cui l'agriturismo risulta storicamente più rilevante. Piu di un'azienda agrituristica su tre è a conduzione femminile.

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