L’assessore Scaletti ha presentato i dati del trimestre giugno-agosto 2012 nella nostra regione secondo le stime del Centro studi turistici (-3,9% presenze sul 2011 con –8.2% di italiani e +0,8% di stranieri, ormai quasi al 50%) e ha annunciato 500 mila euro per risollevare i flussi degli italiani. Bene i turisti Bric (a circa il 10%).
«Le stime di cui siamo in possesso dimostrano anzitutto un dato positivo per quanto riguarda gli arrivi e le presenze degli stranieri nella nostra regione, che continuano ad aumentare. Purtroppo non c’è un analogo aumento delle presenze degli italiani […] il potere d’acquisto degli italiani si è ridotto in maniera importante, tanto da raggiungere il livello peggiore dal 2000, e il trimestre estivo è quello che risente maggiormente, ovviamente, degli spostamenti nazionali. Il fatto che i turisti stranieri invece continuino ad aumentare conferma l’appeal della Regione Toscana nel panorama internazionale. E questo è ulteriormente confermato dal fatto che Google maps indica la Regione Toscana come la meta preferita [in Italia, ndr]».
Vengono presentate così, vedendo il bicchiere mezzo pieno, dall’assessore regionale al turismo Cristina Scaletti le stime relative ai flussi turistici in Toscana nella stagione estiva appena conclusa, il trimestre giugno-agosto 2012, a cui il Centro studi turistici, su incarico di Toscana Promozione, è arrivato sulla base di un’indagine online che ha coinvolto 1299 operatori del settore. Stime dalle quali emerge un’estate difficile nel complesso per il nostro turismo, che registra una flessione generale del 3,9% delle presenze, frutto di un calo dell’’8,2% di quelle dei turisti italiani (circa 990 mila presenze in meno) e di un lieve aumento pari al +0,8% di quelle degli stranieri (85 mila presenze in più), che ormai si attestano in termini assoluti al 49,7% del movimento complessivo.
E in effetti la tenuta degli stranieri, con la conferma del trend strutturale dell’aumento della quota estera del mercato turistico e in particolare dei turisti Bric (provenienti da Brasile, Russia, India e Cina) - che crescono a doppia cifra, più che nelle altre regioni italiane e ormai hanno raggiunto il 10% circa del totale -, è un aspetto che fa ben sperare almeno sul lungo termine. E’ proprio qui infatti che nei prossimi anni dovrebbe crescere di più la domanda turistica in generale e la capacità della Toscana di intercettarla e anzi stimolarla con vari mezzi e strategie - fra cui anche, come ha ricordato l’assessore Cristina Scaletti, la promozione del proprio territorio come set di importanti produzioni televisive brasiliane (Passione), indiane (Rajapattai) e cinesi (The China Story) - è un segnale positivo.
Ma l’assessore toscano al turismo non si arrende alla crisi del potere d’acquisto degli italiani (-4,1% nel II trimestre rispetto all’anno scorso), manifestatasi in un calo del 22,2% delle persone che sono andate in vacanza, e annuncia che da oggi 500 mila euro delle risorse a disposizione del settore saranno dedicate alla promozione della Toscana come meta turistica fra gli italiani. L’obiettivo è risollevare i flussi turistici nell’estate 2013.
«Oggi conta soprattutto preparare il futuro, con un occhio attento alle mutevolezze del mercato – sostiene anche Alberto Peruzzini, responsabile turismo di Toscana Promozione -. E qui c’è da dire che occorre certamente dedicare un’attenzione particolare al recupero di quote del mercato domestico. Attraverso la campagna “Progetto Paese Italia” investiremo 500 mila euro del budget di Toscana Promozione; un adeguamento, o meglio un aggiornamento, della campagna “Voglio vivere così”, per restituire competitività a quei comparti più sensibili alla domanda interna».
Fra le novità emerse dall’indagine, come ha osservato l’assessore Scaletti, c’è la crescita del turismo “fai da te”. E’ stato un vero e proprio boom: si è passati dal 58 per cento delle prenotazioni online del 2011 al 63,7 per cento di quest’anno. L’intermediazione, quindi agenzie viaggi e tour operator, ha registrato un calo del 10 per cento nel trimestre estivo: qualcosa che fa riflettere.
Le stime, si legge ancora nella sintesi della ricerca, sono in diminuzione per tutte le tipologie ricettive, ma la sensazione è che abbiano retto meglio le imprese che hanno saputo formulare proposte specifiche per il mercato estero e in generale per i consumatori a minor disponibilità di reddito.
Comparto alberghiero: segna il -4.9% (-10.7% di italiani e +0.9% di stranieri), l’extralberghiero il -3.4% (-6.5% di italiani e +0.9% di stranieri) e l’agriturismo il -2.5% (-7.5% di italiani e +0.1% di stranieri). Risultati negativi anche per le diverse tipologie di risorse.
Balneare: la costa nel complesso segna il -4.8%. Il calo degli italiani (-7.7%) è stato parzialmente compensato dalla crescita degli stranieri (+3.1%). Tra le nazionalità in aumento si segnalano: Svizzera, Olanda, Francia, Paesi Scandinavi, Russia, Paesi dell’Est. Ad eccezione della Costa degli Etruschi, che dovrebbe attestarsi sulla stabilità, tutte le altre aree riportano flessioni più o meno significative, in particolare l’Arcipelago e la Costa Apuana.
Termale: al -10.9% degli italiani si è contrapposto il +2.5% di stranieri, grazie soprattutto ai russi e alla provenienze dei Paesi dell’Est, con un dato complessivo stimato al -4%
Montagna: sicuramente favorita dalle frequenti ondate di calore. Se in termini di presenze si registra una forte diminuzione degli italiani (-8.2%), promettente risulta invece il trend degli stranieri (+2.9%), che portano il dato complessivo al -3.6%. Tra le nazionalità in crescita i tedeschi, gli svizzeri, gli scandinavi, gli olandesi, i Paesi dell’Est e gli israeliani.
Campagna/Collina: l’unica tipologia di offerta, insieme alle aree ad “altro interesse”, dove si registra una diminuzione sia degli italiani (-6.2%) sia degli stranieri (-1.8%), anche se il risultato finale si attesta al -2,9%. Il maggior interesse è stato manifestato da austriaci, scandinavi, olandesi, belgi, francesi, ma anche russi e Paesi dell’Est.
Città d’arte e culturale: in flessione del -2.1%, con un leggero aumento degli stranieri (+0,6%) e una netta diminuzione degli italiani (-9.3%). In aumento olandesi, francesi, russi, Paesi dell’Est, e i Paesi Bric.
Anche settembre dovrebbe segnare un trend negativo (-2.2%), nonostante il forte incremento dei flussi registrati nelle prime due settimane, in particolare sulla costa. Le tipologie di offerta con gli andamenti migliori risultano gli hotel a 4/5 stelle (-0.5%) e l’extralberghiero (+0.2%).
I risultati definitivi di settembre, insieme a quelli già acquisiti del periodo giugno – agosto e ai primi cinque mesi dell’anno, potrebbero far archiviare il periodo gennaio-settembre 2012 intorno al -2%.
Lorenzo Sandiford