Se pensate che ormai anche le vostre vacanze siano diventate un prodotto preconfezionato, sperimentate la scoperta della vostra regione a piedi. Mentre il Cammino di Santiago rischia di diventare meta troppo turistica, prende piede una nuova tendenza: riportare l'esperienza del cammino nella propria terra.
La lentezza del cammino permette di riappropriarsi del proprio tempo in un modo naturale e riflessivo. Se le partenze dalla città seguono visioni di natura incontaminata, storia e tradizione, spesso nella realtà i viaggiatori si ritrovano intrappolati in un mero riposo funzionale alla ripresa delle energie necessarie per tornare a lavoro. A dimostrazione di questa intolleranza della società verso il turismo che si ribella alla quotidianità per scoprire il nuovo, l'evoluzione del Cammino di Santiago. Prima la motivazione per intraprendere gli ottocento chilometri era soprattutto religiosa e coinvolgeva per l'appunto una minoranza “fedele”. Oggi si moltiplicano invece i pellegrini e i prodotti ad hoc per il Cammino più famoso: più infrastrutture lungo la strada, viaggi organizzati, guide turistiche dedicate. Qualcuno si è chiesto allora perché non riportare l'esperienza quasi mistica del cammino nel proprio territorio e ha dato così il via ad una nuova tendenza. Ad esempio, Gianni Biondillo ha attraversato Milano dal centro alla periferia, dando le spalle al Duomo e lo ha raccontato in un libro (“Passaggio a nord-ovest. Milano a piedi, dal Duomo alla nuova Fiera”, Terre di Mezzo, Milano). Biondillo ha messo in evidenza un fenomeno sempre più comune nelle città italiane: i cittadini vivono in un territorio che non conoscono. “Ogni città è una lingua, solo percorrendola a piedi riusciamo a conoscerla nel profondo. Milano è il romanzo che dobbiamo tornare a leggere.” Così leggiamo sul sito Sentieri Metropolitani che porta avanti e diffonde questo progetto di scoperta della città a piedi. Anche Wu Ming 2 ha recentemente pubblicato un libro sulla stessa linea di pensiero (“Il Sentiero Luminoso”, Ediciclo, Portogruaro), dove descrive la traversata della Grande Pianura a piedi, da Bologna a Milano. E il cammino diventa anche strumento di conoscenza e di tutela del nostro territorio, sempre più da presidiare contro speculazioni.
Redazione