Sabato 22 agosto, nelle strutture della Parrocchia di San Lorenzo a Pracchia, inizio ore 21, si terrà una conferenza sul tema “Lungo il Reno: escursioni ordinarie”. Intervengono Ignazio Lambertini, architetto e restauratore Istituto veneto beni culturali, e Francesco Visentin, geografo, docente Università di Udine.

I due relatori nell’estate del 2019, dal 12 al 17 agosto, si sono messi in cammino e hanno compiuto un viaggio di 140 chilometri lungo il fiume Reno dalle foci a Pieve di Cento, in provincia di Bologna. Quindi, per l’Appennino pistoiese, dove il Reno ha la sua sorgente sul monte Le Lari che sovrasta Prunetta, si può a ragion veduta parlare de “l’altro Reno”, che in pianura assume un aspetto assai diverso. L’obiettivo di Lambertini e Visentin era esplorare la quotidianità anfibia, cercare di capire quale posto occupa oggi il fiume Reno nell’immaginario locale e che rapporto intrattengono oggi le comunità antropiche con il corso d’acqua. Un fiume racconta tante storie e geografie, sia personali che collettive. Percorrerlo camminando, dicono i due esploratori, è stato un modo per pensare, ripensare il territorio partendo da paesaggi fragili, silenziosi, usciti relativamente da poco tempo dal vivere quotidiano. Un paesaggio, un fiume, parafrasando John Cage, non smettono mai di comunicare, semplicemente smettiamo noi di ascoltarli.

Cosa resta di questo viaggio tra le geometrie regolari della bonifica e la campagna post-produttiva emiliana? Come sta il Reno, compresso tra gli alti argini che cercano di trattenerlo e allo stesso tempo lo escludono dal contesto? I rivieraschi vivono il fiume nella sua complessità, se ne servono per le loro attività in modo utilitaristico o sta semplicemente sullo sfondo delle loro vite? Il fiume è ancora una risorsa o un impedimento? Un tempo era prerogativa fondamentale per un insediamento e oggi? Sappiamo che la sua acqua occorre sempre di più: l’agricoltura e gli allevamenti intensivi ne richiedono in grande quantità.

A queste e a tante altre domande, descrivendo un viaggio ricco di curiosità, come di rilevazioni scientifiche, risponderanno i relatori. Vedremo anche le foto che hanno scattato, per capire ancora meglio la loro “escursione ordinaria”.

Ingresso libero. I posti sono distanziati e vengono seguite le vigenti normative per la prevenzione del coronavirus. Informazione tel. 3281822550.

Reno: escurrsioni ordinarie”. Intervengono Ignazio Lambertini,
architetto e restauratore Istituto veneto beni culturali, e Francesco
Visentin, geografo, docente Università di Udine. I due relatori
nell’estate del 2019, dal 12 al 17 agosto, si sono messi in cammino
e hanno compiuto un viaggio di 140 chilometri lungo il fiume Reno
dalle foci a Pieve di Cento, in provincia di Bologna.
Quindi, per
l’Appennino pistoiese, dove il Reno ha la sua sorgente sul monte Le
Lari che sovrasta Prunetta, si può a ragion veduta parlare de
“l’altro Reno”, che in pianura assume un aspetto assai diverso.
L’obiettivo di Lambertini e Visentin era esplorare la quotidianità
anfibia, cercare di capire quale posto occupa oggi il fiume Reno
nell’immaginario locale e che rapporto intrattengono oggi le
comunità antropiche con il corso d’acqua. Un fiume racconta tante
storie e geografie, sia personali che collettive.
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