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La vicenda Remaschi non è confinata in Lucchesia, riguarda chiaramente anche la giunta regionale: così il presidente Rossi interviene sul caso della telefonata fatta dall’assessore regionale Remaschi al candidato a sindaco di Lucca del centrodestra, Remo Santini, in cui gli “prometteva” di aiutarlo a trovare voti.

La telefonata, avvenuta tra il primo e il secondo turno elettorale di Lucca, è stata resa nota dallo stesso Santini, in seguito alla sua sconfitta con uno scarto di soli 361 voti. Per Remaschi si è trattato di un semplice depistaggio con fine strategico per far vincere Tambellini del Pd, stesso partito dell’assessore regionale all’agricoltura.
Il caso continua ancora oggi a dividere il Pd ed è stato deciso, dal commissario del partito a Lucca, Stefano Bruzzesi, che saranno gli elettori a giudicare l’accaduto. Il primo direttivo territoriale si è tenuto lunedì: contro le motivazioni portate da Remaschi si è avuto un solo pronunciamento avverso. Fra sostenitori e detrattori della versione di Remaschi, ci si attende comunque che l’ultima parola venga pronunciata in sede di direzione regionale, fissata per il prossimo 13 luglio, anche se alcuni temono che il caso venga derubricato.
Il presidente Enrico Rossi intanto ha rilasciato poche, ma chiare parole: per il momento non è stata presa nessuna decisione, ma la vicenda riguarda anche la giunta regionale. Rossi parlerà con Remaschi e si prenderà la responsabilità di ciò che deciderà in seguito.

Redazione

 

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