Elisa Romoli, segretario PD di Pescia, intende fare una precisazione al fine di fare massima chiarezza e non prestare a strumentalizzazioni la situazione che vede coinvolto il suo partito nella presentazione di un candidato a sindaco della città. Romoli accusa dunque Nicola Romagnani e invita Marco Della Felice a ripensare alla sua candidatura, frutto di un largo consenso.

«Le consultazioni tenute dai segretari comunale e provinciale sabato scorso hanno visto la partecipazione di una larga parte dei componenti dell’assemblea pesciatina (33 su 40), che si è espressa in modo pressoché unanime (con una percentuale del 94%, 31 su 33) nella direzione di una linea politica molto precisa che si può riassumere in due punti: primo la scelta netta della candidatura unitaria per evitare divisioni all’interno del partito e per favorire la concentrazione di tutte le energie possibili sulle campagne elettorali che lo vedono coinvolto, quella del 4 marzo, e che lo aspettano, le future amministrative» apre così la sua precisazione Elisa Romoli, segretario PD di Pescia.
Del resto la linea unitaria sembra essere stata la stessa che ha portato lo scorso ottobre sia alla elezione del segretario dell’unione Elisa Romoli, sia dei
segretari dei circoli, Pescia Centro Nicola Romagnani, Pescia Alberghi Marco Niccolai e Pietrabuona Luca Tridente. «Si può affermare, quindi, che dalle consultazioni è uscita la conferma di una linea politica precisa e netta in piena coerenza con il percorso congressuale che ha visto coinvolte tutte le “anime” del partito» continua Romoli.
I componenti dell’assemblea PD hanno dunque scelto tra due opzioni: la linea unitaria con la disponibilità di Marco Della Felice ad una sua candidatura e la possibilità di primarie con disponibilità a candidarsi di Nicola Romagnani. «Quanto emerso dai colloqui con i componenti dell’assemblea non è soggetto ad interpretazione alcuna, bensì dato chiaro e univoco, 31 persone su 33 hanno dichiarato, senza alcuna paura, che oltre a non volere le primarie auspicavano la candidatura di Marco Della Felice, il quale lo ricordiamo, aveva dato la sua disponibilità a candidarsi a condizione che sul suo nome ci fosse una larga convergenza.»
Elisa Romoli accusa dunque, dopo aver chiarito tutti i passaggi, Nicola Romagnani: «Sfidare il possibile candidato unitario a “singolar tenzone” tramite un post su Facebook, quando il risultato di un confronto democratico, trasparente partecipato e garantito anche dai vertici provinciali del partito, ha dato indicazioni opposte a quelle sperate non è metodo previsto da Statuto.
Detto questo, nella direzione che abbiamo tenuto ieri per illustrare i dati di questa consultazione, alla luce della irresponsabile e velleitaria uscita di Nicola Romagnani, Marco Della Felice ha ritenuto di congelare la sua disponibilità. Molti, io per prima, visto il largo consenso che aveva riscontrato, lo hanno invitato a proseguire sulla strada intrapresa. Nell’attesa di sue ultime determinazioni, rimane fermo il primo punto: ovvero che la direzione comunale del PD di Pescia si è espressa al 90% per non fare le primarie e trovare una candidatura condivisa dall’assemblea.»
Preso atto della rinuncia a candidarsi del primo nome, che era quello di Marco Niccolai, il PD attende ora il riscontro di un altro nome che si è rilevato altrettanto gradito come quello di Marco Della Felice, in caso di sua rinuncia si continuerà a lavorare sul mandato ricevuto dall’assemblea Comunale del
PD: trovare una candidatura condivisa entro il mese di febbraio e avviare da subito dopo le elezioni politiche il percorso di costruzione della coalizione e di determinazione del programma elettorale.

Redazione

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