PESCIA - Avuta la certezza di poter trascorrere altri 5 anni nel remunerato seggio del consiglio regionale, senza peraltro avere particolari responsabilità, Marco Niccolai non trova di meglio che scaricare la sua rabbia contro Oreste Giurlani, secondo un copione consunto e ampiamente bocciato dagli elettori pesciatini che gli hanno più che dimezzato i voti.  

Accodandosi a quelli che rappresentano il  Pd di Pescia nel procedimento dibattimentale in corso e dimenticando che i cittadini di Pescia su questo argomento hanno risposto alle urne, confermando la grande fiducia nella capacità amministrativa di Oreste Giurlani appena qualche mese fa, Niccolai attinge al massimo della sgradevolezza possibile, accennando al processo in corso ed evocando , in caso di condanna, la legge Severino che offre al Prefetto la possibilità di determinare una sospensione per il primo cittadino, che comunque rimane in carica al pari dell’amministrazione comunale tutta,  , come è accaduto ad altri sindaci di sinistra come De Magistris e all’osannato presidente della Campania De Luca e a tanti altri, di ogni colore politico.  

Curiosamente Niccolai utilizza  le stesse parole che ha usato l’avvocato del Pd al processo e questo è inquietante. Un Pd in difficoltà a Pescia, superato dal centrodestra in senso di coalizione, pensa forse alla spallata giudiziaria per cercare di tornare al potere? In tempi di rivelazioni di incontri particolari fra magistrati e politici, c’è davvero da preoccuparsi.  

Da parte nostra, confermiamo la nostra fiducia al sindaco e respingiamo questi attacchi vili che provengono da chi ha fatto danni a Pescia e per i quali paghiamo ancora le conseguenze. Niccolai dovrebbe essere il consigliere di tutti, invece comincia il suo mandato come il peggiore ultras politico da bar!!!  

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