E' partito dalla Valdinievole il giovane chef più stellato d’Italia. Originario di Castelmartini ha conquistato tre stelle Michelin con il Mudec di Milano e due per il Glam a Venezia.
E' partito dalla Valdinievole il giovane chef più stellato d’Italia. Originario di Castelmartini ha conquistato tre stelle Michelin con il Mudec di Milano e due per il Glam a Venezia.
Enrico Bartolini, 40 anni è partito dalla Valdinievole per conquistare l’Olimpo della grande cucina. E' lo chef del momento e nella giornata di presentazione della guida Michelin 2020, al teatro di Piacenza, è stato il grande protagonista: è il cuoco più stellato d’Italia.
Bartolini ha conquistato tre stelle con il suo ristorante all’interno del Mudec, il museo delle culture a Milano e due con il Glam, sempre un suo ristorante a Venezia. Inoltre il suo ristorante è l’unico a Milano a potersi fregiare delle tre stelle della celebre guida rossa. «Mi sento come se avessi vinto un oro olimpico - ha commentato - un risultato così non si pianifica: si ambisce da sempre, ma non ce lo si aspetta mai. E, come nello sport ai massimi livelli, ci si deve allenare ogni giorno, con fatica e sacrificio, senza mai perdere di vista la visione generale, nel rispetto di una filosofia e di un’etica ben precise».
Enrico Bartolini, «il Pirlo dei fornelli» coma ama definirsi, ha iniziato lavorando nella cucina dello zio Attilio Fagni al ristorante Il Colono di Larciano. Ha studiato presso l’istituto alberghiero Martini, ha lavorato all’hotel Belvedere di Montecatini, al ristorante Forassiepi a Montecarlo e da Pierangelo a Pistoia. Dopo ha iniziato a viaggiare per il mondo, prima a Parigi da Paolo Petrini e poi e Londra da Mark Page per poi ritornare in Italia e mettersi in proprio. Oltre ai ristoranti di Milano e Venezia Bartolini gestisce altri locali, due in Toscana, uno a Borgo San Felice in provincia di Siena, uno a Castiglion della Pescaia (una stella Michelin), uno nel Monferrato, uno a Bergamo (in entrambi una stella Michelin), uno a Dubai, uno ad Abu Dhabi ed infine uno ad Hong Kong.
Grazie a quest'ultimo risultato lo chef valdinievolino si conferma un fuoriserie del firmamento gastronomico italiano: ha conquistato la sua prima stella dieci anni fa a le Robinie e poi nel 2011 al ristorante Devero, la seconda nel 2014. Nel 2017 è approdato al Mudec, confermando la seconda stella e guadagnando la terza con questa motivazione: «Per la sua varietà, che armonizza tradizioni regionali e creatività». Un risultato ottenuto finora da pochissimi grandi chef, a cominciare dal più grande di tutti, il maestro Gualtiero Marchesi.
Redazione