È un comunicato stampa di Francesco Conforti, candidato a sindaco di Pescia della coalizione di centrodestra, a diffondere la ormai nota vox populi sull'arrivo di cartelle pazze, che potrebbero...
È un comunicato stampa di Francesco Conforti, candidato a sindaco di Pescia della coalizione di centrodestra, a diffondere la ormai nota vox populi sull'arrivo di cartelle pazze, che potrebbero andare a colpire tutto il settore dell'ortoflorovivaismo della Provincia di Pistoia.
Francesco Conforti attacca duramente il centrosinistra e la sua politica fiscale: «contrariamente a quanto enunciato dal regolamento comunale in vigore in materia di TARI, TARSU e TARES, è stato emesso un avviso di accertamento, retroattivo di alcuni anni, ad una delle maggiori aziende ortoflorovivaistiche di Pescia con importi che mettono a serio rischio la sopravvivenza stessa dell'azienda.» Si tratta di avvisi che si riferiscono ai luoghi di produzione sia protetti (serre), che in pieno campo, che vanno a tassare terreni e luoghi di produzione che non generano assolutamente rifiuti assimilabili all'urbano.
Conforti esprime così la sua forte preoccupazione: «Stante la totale solidarietà all'azienda, che dà a lavoro a molti pesciatini, la cosa che mi preme evidenziare è che siamo certamente dinanzi all'avvio di un modus operandi che fatalmente coinvolgerà tutto il comparto, che annovera circa 350 aziende produttrici, le quali, da oggi, dovranno aspettarsi l'arrivo di una cartella pazza. Cosa ancora più grave, la notifica è arrivata senza preavviso alcuno e senza che i dirigenti comunali abbiano contemplato, durante il contraddittorio, la possibilità di eventuale ravvedimento.»
La causa di tutto è fatta risalire alla cessione, da parte dell'amministrazione del PD, per ragioni discutibili, della gestione del contenzioso a Cosea, con una convenzione che Conforti diffida dal rinnovare. «A ciò si è sommata la volontà di far cassa ad ogni costo, dato che la filosofia, con cui è stato costruito il bilancio del Comune, prevede entrate sicuramente non esigibili, a fronte di uscite certe, il che inoltre genera la possibilità di incorrere in danno erariale qualora il Comune fosse soccombente rispetto a quanti sono stati raggiunti da queste inique richieste.»
Il finale di Conforti non lascia poi spazio a dubbi circa la sua posizione: «Se esiste una logica in questa operazione è quella di tappare un buco di bilancio drenando risorse all'agricoltura, forse l'unico settore veramente produttivo dell'economia locale, a carattere prevalentemente familiare, che invece la mia futura amministrazione ha in animo di tutelare e incentivare.»
Redazione