Antonio Abenante si esprime sulla questione della galleria sotto il Castello di Collodi.
Un’associazione anonima,della quale ignoravo l’esistenza,parla di un fantomatico mio “ritorno nell’agone politico” ( a Pescia? Agone politico? Inguaribili autoadulatori ),per il solo fatto di aver partecipato ad un incontro pubblico a Collodi al quale ero stato invitato come testimone di una storia,quella della viabilità di Collodi,ormai più che ventennale.Tale assemblea era stata indetta a seguito della pubblicazione di uno studio di fattibilità,dal costo di 120.000 euro,sull’attraversamento dell’abitato di Collodi mediante galleria sotto il Castello di Collodi.Detto studio che sembra oggi,dopo il disvelamento,non avere né babbo né mamma,dovrà avere avuto almeno qualche parente vicino o lontano e,peraltro, spendaccione,dal momento che l’ipotesi presa in esame era stata scartata dalla Provincia di Pistoia già molti anni fa e non era nemmeno contemplata nell’accordo di programma del 2001 garantito dalla Regione Toscana.Come dire che sarebbe bastato leggersi due carte per risparmiare 120 mila euro e magari chiedere alla Regione di farsi finalmente garante attivo di quell’accordo che peraltro intercetta anche le esigenze di viabilità del secondo distretto cartario della Toscana.Quindi da parte mia nessun allarmismo,al contrario,in quell’occasione ho detto che quello studio di fattibilità per me era pura fuffa,fumo negli occhi,strumento di distrazione di massa per far credere che “ del problema ce ne stiamo occupando”quando è esattamente il contrario.
Quindi da parte mia nessun desiderio di “rilanciarmi” ma nemmeno di stare zitto e buono sopratutto se chiamato impropriamente in causa; di rilancio ha disperato bisogno questa città e consiglierei di applicarsi a questo,senza andare a cercare un mazzo di ex amministratori (diversamente trattati e qualcuno sorprendentemente,per me,con i guanti di velluto),volendo quasi accreditare una trama complottista contro quella “storia tutta nuova” rappresentata dall’attuale amministrazione, attesa con ansia dalla popolazione e,per la verità,già con qualche mugugno.
Si rilassino quindi gli anonimi estensori della nota di ”Pescia è di tutti” ed anche i loro mandanti.
Devo,per ultimo,fare solo una precisazione:mi viene attribuita la responsabilità dei parcheggi dell’Ospedale dei quali la Sindaca Marchi “avrebbe solo concluso il percorso”(ecco il trattamento con i guanti di velluto ),perchè questa affermazione è falsa!Quello promosso e convenzionato con firma durante la sindacatura Marchi era un nuovo progetto,con minori impegni finanziari a carico dell’impresa,senza le opere compensative (parcheggi gratuiti fuori dal centro storico,bus navetta etc.) e come tale,sarebbe dovuto passare dal Consiglio Comunale (ma non ricordo chi fosse il Presidente dell’epoca );si preferì allora accreditare la tesi di un percorso obbligato per la nuova amministrazione,di sostanziale continuità con quello precedente.Falso! Peraltro con una delibera di Giunta presa dalla mia amministrazione circa sei mesi prima della fine della legislatura si intimava all’impresa aggiudicataria l’adeguamento del progetto alle prescrizioni del Comune pena la decadenza ed annullamento del procedimento.Adeguamenti mai pervenuti e quindi…
Nessun obbligo,nessun automatismo!aggiungo per ultimo una mia curiosità:per quale ragione la Giunta Marchi cambiò il funzionario responsabile del procedimento? Questi sono gli atti e i fatti che smentiscono quello che si è voluto far credere, c’è chi ci ha creduto in buona fede,altri invece ci hanno marciato e vorrebbero continuare a farlo.Basta!Non tornerò più su questo argomento ma sono pronto a far valere la mie ragioni in tutte le sedi comprese quelle giudiziarie.
Quanto al legame tra parcheggi e crisi dell’Ospedale mi viene solo voglia di andarmi a fare quattro risate all’aria aperta,magari verso Monsummano, quando ritornerà il bel tempo.
Antonio Abenante
Redazione