Eugenio Giani sul volontariato in Toscana

Messaggio del presidente al convegno organizzato a Firenze del Cesvot. L’intervento dell’assessora Serena Spinelli..

“C’è una grande disponibilità da parte di almeno mezzo milione di cittadini toscani, e tra questi di tantissimi giovani, a impegnarsi direttamente nelle varie forme di volontariato. Questo è emerso con grande chiarezza dall’indagine presentata oggi a Firenze dal Cesvot. Dobbiamo trovare tutti i canali e le opportunità per coinvolgere chi vuol dare concretamente una mano in vari ambiti, e rafforzare così quel tessuto solidale che rappresenta uno straordinario punto di forza per la nostra regione”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani in un messaggio inviato al convegbo “Sentirsi parte. Il volontariato dalla dimensione individuale a quella collettiva” organizzato da Cesvot e Regione Toscana con il patrocinio del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa. 

Al convegno ha partecipato l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli che nel suo intervento ha sottolineato il valore insostituibile del volontariato per la nostra comunità regionale. 
“Quando si dice – ha detto - che il volontariato rappresenta un patrimonio insostituibile, per il Paese e in particolare per la Toscana, che è una delle regioni con il più alto tasso di partecipazione, si rischia forse di non comprendere bene cosa questo significa. Per esempio senza il supporto del volontariato al sistema sociosanitario tanti importanti servizi alla persona non sarebbero possibili, così come senza i circoli o le associazioni di promozione sociale le nostre comunità si svuoterebbero di tante iniziative solidali e occasioni di socialità. Gli esempi potrebbero continuare, dalla cooperazione internazionale fino alle associazioni che si occupano di sport per tutti”. 
“Migliaia di volontari e volontarie che dedicano impegno e tempo a prendersi cura, in mille modi diversi, della nostra comunità e di ciò che la circonda. Come Regione vogliamo continuare a valorizzare questo patrimonio, perché il presente e il futuro di una società inclusiva e coesa passa proprio dalla volontà di tanti e tante di sentirsi parte di essa e dalla capacità del settore pubblico, mantenendo il proprio ruolo di programmazione, di attivare sinergie sempre più solide con la straordinaria rete del volontariato e in generale con il vasto mondo del terzo settore”.

Redazione

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