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Filcams Cgil e Fisascat Cisl Toscana esprimono forte preoccupazione per quanto emerso in questi giorni sul futuro delle aziende termali in vista dell'applicazione delle norme della legge Madia. Per i sindacati non si devono distruggere aziende e interi territori, legati da un binomio indissolubile alle terme.

In particolare, i sindacati sono preoccupati per il futuro dei dipendenti e per le ricadute sul territorio di cittadine come Montecatini Terme, Casciana Terme e Chianciano Terme.
«Il sindacato - scrivono Filcams e Fisascat in una nota - non intende alimentare polemiche, ma chiedere con fermezza alla Regione Toscana, che insieme ai Comuni di riferimento è proprietaria delle aziende Termali, che agisca con il primario obiettivo di dare garanzie occupazionali per il futuro dei lavoratori e non solo. Infatti, le Terme uniscono azienda, città e territorio in maniera indissolubile, e qualsiasi azione non valutata attentamente potrebbe portare alla distruzione non solo dell'azienda e del suo patrimonio, ma al depauperamento economico e sociale di interi territori come Montecatini, Chianciano e Casciana (binomio presente già nel nome delle città). Si tratta di circa 300 lavoratori interessati (tra tempi indeterminati e stagionali) più tutto l'indotto».
«Questo - concludono i sindacati - dopo che, negli anni, tante energie e risorse pubbliche sono state investite per risanare e rilanciare l'attività termale in Toscana. Investimenti i cui risultati positivi cominciano a manifestarsi e tutto ciò non deve essere vanificato. Filcams Cgil e Fisascat Cisl si rivolgono quindi ad istituzioni e forze politiche, e in particolare alla Regione Toscana, perché convochi urgentemente un tavolo di confronto, per individuare e condividere percorsi ed interventi con l'obiettivo della tutela dell'occupazione e per garantire un futuro alle aziende termali e ai loro territori».

Redazione

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