La pubblicazione, da parte della Regione Toscana, della graduatoria per la destinazione dei fondi per il “Bando neve 2020” alle imprese che gestiscono le stazioni sciistiche consegna una cifra cospicua per il territorio pistoiese: a fronte di uno stanziamento da parte della giunta regionale di un milione di euro, i progetti presentati dagli impiantisti della provincia di Pistoia sono stati finanziati per oltre 750mila euro, per la precisione 769.663,46 euro.
Le domande presentate riguardano gli operatori che gravitano sul comprensorio di Abetone Cutigliano come Doganaccia 2000, Saf Spa e Val di Luce Spa che riceveranno uno stanziamento, a testa, di 173.786,13 euro, Maestri di Sci Abetone (86.033,17 euro), Spir Srl (69.585,97 euro) e La Contessa Srl (92.685,93 euro).
Le somme erogate dovranno servire per coprire le spese per il funzionamento degli impianti, sostenere la capacità turistica dei territori interessati e l’aiuto si intende concesso sottoforma di contributo a fondo perduto in conto esercizio fino a un massimo dell’80% delle spese sostenute dal 1° febbraio 2020 fino a fine novembre 2021.
«La Regione c’è e con atti concreti dimostra la propria vicinanza a un settore in grande emergenza come quello degli impianti sciistici che è di vitale importanza per la nostra montagna – ha sottolineato la consigliera regionale del Partito Democratico, Federica Fratoni – in un momento del genere veder arrivare oltre 750mila euro è un segnale notevole e che servirà, sicuramente, per risolvere alcune delle criticità dovute alla seconda stagione invernale consecutiva con gli impianti chiusi, alla luce del protrarsi dell’emergenza sanitaria. Come ho avuto modo di dire anche in occasione dell’incontro delle scorse settimane tenutosi ad Abetone con i referenti del settore, questo è uno dei due ambiti sui quali lavorare e che ha subito dato risposte concrete; l’altro dovrà essere quello di dotare la nostra montagna di infrastrutture a 360 gradi in modo da poter pensare, in un futuro tutt’altro che remoto, anche a modalità di turismo più diffuso rispetto a quello attuale».
Redazione