Sul Cup di Pescia, la replica di Aldo Morelli “Non ho mai parlato di chiusura del Cup, ma la ex-Filanda non è la sede giusta per un servizio di questo tipo. Trasferimento da sospendere "
L'assessore della giunta municipale di Pescia Aldo Morelli interviene sulla questione del Cup. “Voglio subito chiarire che io non ho parlato di chiusura del servizio Cup a Pescia ma di una riorganizzazione con un nuovo sistema di prenotazione e relativo spostamento di sede. Bene, ribadisco due punti, il primo che nessuno è contrario allo sviluppo digitale del servizio Cup, l'ormai famoso Cup 2.0., Che è anche un obbiettivo regionale e nazionale; il secondo, il pubblico spesso inficia, mi ci metto anch'io, la qualità dei progetti con una comunicazione e una preparazione inadeguata rispetto ai cambiamenti proposti.
Infatti, ritengo che in un momento come questo, in piena pandemia, con la gente che impazzisce dietro a numeri di telefono o indirizzi mail che spesso non danno risposte, con una rabbia che sta pericolosamente montando contro il pubblico in tutte le sue forme, un cambiamento radicale di approccio al servizio riproponendo digitale o prenotazioni con altri numeri telefonici o indirizzi mail, oltre che creare altra tensione, penalizzerebbe oltremodo ancora una volta le fasce deboli e la parte più anziana della popolazione.
E non mi sembra che ce ne sia proprio bisogno!
La realtà è sempre più complessa di quanto si possa prevedere nel progettare.
Inoltre, mi risulta da contatti diretti che i medici di base, considerati un passaggio fondamentale del progetto, non sono stati affatto preparati e tanto meno coinvolti.
Tutto questo senza contare la questione più spinosa, la concentrazione di servizi alla Ex-Filanda, ambulatori, tamponi, vaccini e ora front-office Cup, sono giorni e giorni che quella collocazione non è appropriata nemmeno per il flusso delle persone da vaccinare.
Ribadisco poi che mentre eravamo al corrente dell'evoluzione del Cup 2.0., Nel senso dello sviluppo del digitale e del coinvolgimento delle farmacie sul territorio, nessuno si era confrontato con noi sulla chiusura dell'attuale sede ed il trasferimento in altra sede, ed è di tutta evidenza che se ciò fosse successo avremmo subito espresso le nostre perplessità e contrarietà.
Per tutte queste ragioni, la nostra richiesta è semplice ma precisa: sospendere il progetto per fare gli approfondimenti ei confronti necessari per la sua stessa salvaguardia ”.
Redazione