Dieci lavoratori della Pako srls protestano su tetto e ponteggio. La gente offre panini, il sindaco prova a mediare. La loro azienda ha in subappalto i lavori: «Se non pagano noi, non possiamo nemmeno saldare loro». Gli operai occupano il cantiere: «Siamo senza stipendio da tre mesi».

nativeverisureNon riscuotono lo stipendio da tre mesi e così per protesta ieri hanno occupato il cantiere salendo sul tetto dell’edificio che stanno costruendo in via del Frutteto al Villaggio Scornio di Pistoia. Hanno urlando le loro rivendicazioni e hanno manifestato l’intenzione di andare avanti ad oltranza, notti comprese. Protagonisti una decina di operai edili della ditta subappaltatrice Pako srls di Napoli che sostiene di essere impossibilita a pagare gli stipendi poiché a sua volta non sarebbe stata pagata dalla ditta che le ha ceduto l’appalto, la Edil 84 di Prato.
L’appalto riguarda la realizzazione di un edificio da 30 appartamenti, incluse le opere di urbanizzazione: un intervento immobiliare in social housing, il cui committente e proprietario è il fondo Investire sgr di Roma. La protesta degli operai è cominciata ieri mattina e sul posto sono arrivati i carabinieri, i sindacati, il sindaco, che ha preso l’impegno di dialogare con le parti in causa per cercare una soluzione, e l’assessore Bartolomei. «Il Comune di Pistoia – spiega proprio Bartolomei – non è coinvolto, perché il cantiere è privato, però siamo qui insieme ai sindacati per capire bene cosa sta succedendo e per capire se c’è la possibilità di sbloccare questo contenzioso, che riguarderebbe la ditta subappaltatrice che non riceve il pagamento dall’appaltatore del cantiere. Noi cercheremo di fare tutto il possibile, oltre a portare la nostra solidarietà». «La Edil 84 – afferma Giuseppe Castiello, preposto della Pako srls – sono tre mesi che non paga il mio titolare e se la ditta appaltatrice non paga quella a cui ha dato in subappalto il cantiere, noi non possiamo versare gli stipendi». «È una situazione disperata – afferma Marco Ballati, Fillea Cgil Pistoia – come incontriamo spesso nell’edilizia. Noi adesso stiamo facendo pressione affinché si arrivi il più velocemente possibile alla retribuzione di questi lavoratori, che giustamente chiedono i loro stipendi, che non ricevono da tre mesi. In questo momento c’è bisogno di soddisfare un’emergenza, una necessità umana, di famiglie che sono in questa situazione. Poi sarà necessario affrontare una discussione più profonda, su come si affrontano le dinamiche all’interno di un cantiere edile. Nelle filiere di questa natura si possono nascondere tante difficoltà per i soggetti più deboli, i lavoratori». «Abbiamo già contattato l’azienda proprietaria – spiega Daniele Vaccaro, Filca Cisl Toscana – alla quale abbiamo chiesto di applicare la responsabilità solidale, bypassando l’appaltatore e andando a pagare direttamente il subappaltatore. L’azienda proprietaria sostiene però di aver già pagato quella che ha ottenuto l’appalto». Solidarietà ai lavoratori è arrivata anche dai residenti della zona, che nella giornata di ieri hanno portato loro acqua e panini, facendo sentire loro la vicinanza del quartiere.

Redazione

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