Dalla parte politica a quella amministrativa nessun commento sulla bontà dell’assegno giunto a garanzia dell’offerta fatta da Intax. Né tantomeno viene annunciata un'exit strategy (soluzione alternativa) nel caso che la società che ha fatto l’offerta sia farlocca.
E’ normale pensare, a questo punto, che la Intax possa probabilmente essere inaffidabile. La riposta data dall’amministratore e dalla parte politica comunque è chiara. Pare che non ci si possa sbilanciare sulla bontà della documentazione finchè il bando d’offerta non sarà chiuso.
Tutto logico e comprensibile, anche se ci chiediamo: non esiste una procedura che verifichi prima di presentare l’offerta la solvibilità dell’azienda?? E poi ancora, cosa combina l’amministrazione termale in questo limbo? Non esiste una progettualità per il rilancio e per poter sfruttare i fondi del PNRR come alternativa o integrazione delle attività del nuovo socio di maggioranza o peggio se il socio poi non arriverà? D’altronde i fondi del PNRR sono divisi in due grandi tronconi: quello pubblico e quello privato. Ne deriva che per la parte pubblica si sarebbe dovuta già iniziare una progettualità da sottoporre alla regione. Ma nessuna evidenza ci è giunta. E l’acqua continua a scorrere senza produrre ricavi da poter investire almeno per la gestione ordinaria.
AV