Secondo Pescia Cambia il Mefit è struttura strategica regionale. Ringrazia Giani perchè si occuperà fattivamente del problema, ma sollecita anche i consiglieri regionali a fare la loro parte. Prosegue P.C. che tutto quanto accordato e sottoscritto con Regionee Toscana nel protocollo d'intesa e accordo di programma nel 2016 è stato mantenuto da Mefiti e Comune di Pescia.
Pescia Cambia: "ringraziamo il presidente Giani per la disponibilità espressa ad incontrare il Comune di Pescia e il Mefit relativamente alla problematica di estrema urgenza che si è venuta a creare relativamente alla situazione della struttura stessa, con il concreto rischio della sua chiusura. Ci preme sottolineare in primis che il Mefit è una struttura e un servizio di rilievo regionale, per il ruolo che svolge di riferimento per oltre 600 aziende, fra produttive e commerciali, che oltre che nel territorio pistoiese/valdinievolino e Versilia sono distribuite sul territorio regionale. Ciò detto, è sicuramente vero che la struttura del Mefit appartiene al patrimonio comunale, a seguito degli accordi con la Regione nel 2016 e dell'accordo di programma che ne' seguì. Accordo che prevedeva all'epoca un primo investimento per la messa a norma di 3 milioni della Regione e di 500.000 euro del comune di Pescia, che insieme ad interventi precedenti fatti dalla stessa regione Toscana hanno portato gli investimenti fatti e collaudati ad oltre 4 milioni. L'accordo prevedeva poi che il comune di Pescia definisse un progetto di rilancio del Mefit e il progetto definitivo di messa a norma, cosa che è stata puntualmente avvenuta con la presentazione di un progetto di circa 8.600.000 euro. Un progetto che il comune ha proposto una prima volta nel settembre 2020 per candidarsi ai finanziamenti del Pnrr. A seguito ci sono stati più incontri con l'assesso re competente, Saccardi, e lo stesso presidente Giani da parte del vicesindaco Guidi e dell'assessore Morelli per la presentazione e la consegna del progetto, incontri ci sono stati con il direttore generale della Regione e recentemente anche con l'unità di crisi regionale. Tutto ciò per dire che la questione è nota in tutta la sua problematicità, questione che ha coinvolto tutte le associazioni di categoria che hanno espresso la loro ferma volontà di confronto con la Regione per trovare gli strumenti per evitare la chiusura con le conseguenze drammatiche che la stessa avrebbe sia sul piano economico che sociale. In questo contesto ci risulta che il comune abbia coinvolto anche il Ministero dell'agricoltura. Siamo convinti che non mancherà l'intervento della regione Toscana e in questo senso auspichiamo un fattivo interesse dei consiglieri regionali, tutti, eletti nel nostro territorio, nella consapevolezza che poniamo una questione di sicuro interesse regionale”.
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