Pescia Cambia attacca il consigliere Marco Niccolai sulle soluzioni proposte a riguardo del Mefit e rimanda al mittente le accuse sulle perdite di tempo.  Tra l'altro, questa sera, sempre sulla questione Mefit, Pescia Cambia sarà promotrice di una mozione in consiglio comunale con a capo il consigliere Ezio Bonini. Ma torniamo all'attacco: secondo il gruppo di maggioranza, Niccolai, pur informato da sempre sulla questione del Mercato dei Fiori, non sarebbe mai inervenuto a favore dell’Azienda Speciale ne dell’intero indotto florovivaistico. Inoltre, al consigliere regionale, viene contestato che i ritardi lamentati dallo stesso Niccolai nell’attuare l’accordo di programma siglato tra Comune di Pescia e regione Toscana sarebbero stati causati esclusivamente dalla pandemia e non per negligenza. Pescia Cambia prosegue anche  evidenziando che Niccolai, come apparso sulla stampa, abbia lamentato l’impossibilità di spendere 8,6 milioni entro giugno e quindi non si vede come lo stesso consigliere possa oggi promettere di spenderne 5 di milioni a tre mesi dalla scadenza oltre la quale c'è la chiusura.

Ecco la nota inviata in redazione che pubblichiamo integralmente: “Il consigliere regionale  Niccolai non ha mai aiutato il Mefit e tutto il suo indotto, continuando la sua opera ostruzionistica” e quindi continua: “La sostanza della chiamata in causa delle responsabilità del Comune di Pescia da parte del consigliere Niccolai si spiega nell'accusa di aver restituito ben 28.000 euro dei 3 milioni alla Regione. Una cifra ridicola rispetto alla necessità di ulteriori interventi di svariati milioni ma,  aldilà di questo, ci sarebbe invece da lodare un’amministrazione che, finiti i lavori, riscontra un piccolissimo avanzo e correttamente lo restituisce alla regione Toscana. Anche sul resto, come abbiamo già ampiamente detto, siamo al completo travisamento dei fatti: il comune di Pescia, ai sensi dell'accordo di programma fra comune e regione, all'inizio del 2020 aveva concordato uno stanziamento di 2 milioni da parte della regione a cui aggiungere 500.000 euro suoi, il tutto poi saltato per l'insorgere della pandemia. Proposta immediatamente ripresentata alla nuova amministrazione, insieme al progetto di messa a norma definitivo, i famosi ormai 8,6 milioni di euro, convinti come siamo che gli impegni fra enti vadano avanti aldilà delle persone che in quel momento li rappresentano. L'obbiettivo era ed è arrivare al famoso giugno 2022, scadenza che esisteva da sempre a seguito  dell'accertamento dei Vv.Ff del giugno 2021, con nuovi lavori in corso per poter trovare il modo di ottenere un rinvio, una proroga ulteriore o altro. Ora il consigliere ci dice che per il lavoro del commissario c'è un nuovo progetto, chiamiamolo così, da 4,5/5 milioni su cui lui stesso e il presidente Giani sono fortemente impegnati. Bene, ottimo se queste risorse verranno effettivamente trovate ma la situazione non cambia di un millimetro, se era irrealistico pensare di spendere entro giugno 8,6 milioni lo è anche spenderne 5, se non vogliamo creare false aspettative. Come va da sè che l'attuale proposta sembra che preveda il completamente della sostituzione degli stralli e una parte dell'intervento sul sistema dell'antincendio, esattamente come previsto nel progetto generale degli 8,6 milioni che comunque andrà completato per avere la messa a norma definitiva e la possibilità di un suo uso polifunzionale. Ad oggi però l'unica richiesta concreta di risorse sono i 2,5 milioni di euro richiesti dal comune di Pescia sul bando di rigenerazione urbana presentata entro il 15 febbraio, su cui entro fine marzo avremo risposta. Vede consigliere Niccolai,  il Mefit è una questione generale per la sua importanza e chiunque vuol dare una mano è il benvenuto, quindi anche lei, tuttavia non possiamo non riscontrare che forse non sia stato avvertito dal comune di Pescia perche' la sua attivita' in questi anni è stata quella di osteggiare l'amministrazione in tutto e per tutto e non abbiamo memoria di un suo intervento che magari cercasse di sostenere il comune nella ricerca di un finanziamento o quant'altro, dimenticandosi che gli enti anche di diverso colore non si dovrebbero scontrare su tutto ma collaborare per il bene delle comunità che amministrano. E a proposito di collaborazione forse la discussione in consiglio regionale poteva cercare di trovare un punto di equilibrio fra tutte le forze politiche per dare forza all'azione di salvaguardia del Mefit sia sul piano locale che nazionale. Stiamo parlando del Mefit, piattaforma logistica nazionale e oltre, il mercato pubblico più grande di Europa e quindi è interesse del territorio, della regione e del governo salvaguardarlo e potenziarlo, o no?” 

Redazione

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