Polemiche dell'opposizione dopo che sindaco e maggioranza non si sono presentati in consiglio comunale: «Vergogna». «Il sindaco Bellandi non è mai scappato, nemmeno di fronte alle offese». «Dimettetevi».

Tra gli esponenti del centrodestra, solo Giovanni Spadoni, presidente dell’assemblea, ha ritenuto fondamentale essere presente, in segno di rispetto per le istituzioni e del ruolo di garanzia che ricopre. All’ordine del giorno, tra l’altro, era prevista la discussione relativa agli interventi che il Comune potrebbe portare avanti per salvare le Terme. L’atto di indirizzo della minoranza, tra l’altro, è comunque passato, grazie alla validità della seduta. Il Comune dovrà impegnarsi in modo diretto e concreto nel piano di salvataggio delle Terme, tenendo conto anche dei rischi per l’economia cittadina. Helga Bracali, capogruppo del Pd in consiglio comunale, stigmatizza in modo duro il comportamento della maggioranza.
L’esponente dell’opposizione ricorda che «la seduta era stara richiesta un mese fa e da regolamento doveva tenersi entro 20 giorni. Avevamo accettato un rinvio per consentire di essere presente a tutti i consiglieri di maggioranza, durante una conferenza dei capigruppo fatta il primo marzo, quindi 17 giorni fa. Venerdì mattina, i due capigruppo della maggioranza ci hanno chiamato per fare mancare il numero legale, chiedendoci di non presentarci. Noi tutti compatti abbiamo risposto no. Ci siamo candidati, siamo stati votati e quindi abbiamo il dovere verso i nostri concittadini di vigilare sull’operato della giunta. Noi abbiamo il senso del dovere, loro no. E non è la prima volta. Nessuno di loro, era giustificato tranne l’assessore Francesca Greco, perché malata. Dato che sono abituati a guardare indietro, ecco una figura così durante la giunta di Giuseppe Bellandi non si è mai vista. L’ex sindaco si presentò in consiglio anche quando nella sala c'erano 100 persone che inveivano contro di lui, tra l’altro ingiustamente, visto poi come sono andate le cose. Vergognatevi è l’unica cosa che dico. Stateci sempre a casa, dimettetevi, è meglio anche per coloro che vi hanno votato».
Moreno Mencarelli, segretario comunale del Pd, sottolinea che «siamo di fronte ad un infantilismo politico e amministrativo, a una vacanza amministrativa dettata da un’inconsistenza nell’esercizio del ruolo che la città ha assegnato alla maggioranza che oggi, a nostro avviso, non esiste più. Dalla vecchia maggioranza uscita dalle urne con l’elezione a sindaco di Baroncini, si è giunti a una sfaldatura importante di cui è sufficiente una o più contrarietà per non avere la certezza di una coalizione coesa tesa ad affrontare e decidere questioni importanti e delicate per Montecatini. La città attendeva risposte alla crisi del sistema termale, alla mancanza di un’identità turistica, alla progettualità sui finanziamenti del Prrn. Tutto questo ci fa capire l’inadeguatezza di questi amministratori che riescono al massimo a giocare a nascondino, mostrando, di fatto, la loro infantilità nel gestire la pubblica amministrazione, tra l’altro, calpestando anche le istituzioni. La brutta immagine che la maggioranza è riuscita a trasmettere alla città è che con quest’atteggiamento da fuga delle responsabilità si è davvero toccato il fondo. A volte quando si tocca il fondo, c’è la possibilità di risalire; in quest’occasione, non vedo neanche questa possibilità». Simone Magnani, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, sottolinea come «la maggioranza sia scappata, ma non abbia avuto i numeri per far saltare il consiglio. Noi abbiano votato un atto di indirizzo per dare una speranza alle Terme. Per il resto game over, vergogna!».

Redazione

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