Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro: piani mirati, informazione, vigilanza e controllo, formazione e assistenza. Sono queste le tematiche di intervento sulle quali saranno pianificate e programmate le attività future a contrasto delle morti bianche.
I punti chiave sono stati condivisi nel Tavolo di lavoro convocato dal Dipartimento della Prevenzione, al quale hanno partecipato le Parti Sociali, le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni datoriali. Sono state delineate le linee di sviluppo delle attività future in materia di prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro ed illustrati i programmi di intervento. L’obiettivo è quello di dare maggiore impulso all’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro, affiancando agli interventi di vigilanza iniziative di informazione e assistenza.
Il Piano Lavoro Sicuro (PLS), operativo da otto anni nel corso dei quali sono state ispezionate oltre 17.000 imprese per la maggior parte dell’area pratese, ha fatto registrare un miglioramento dello standard di regolarità che si attesta dal 20 al 60%.
“I risultati ottenuti dall’attività ispettiva - commenta Renzo Berti, direttore del Dipartimento della Prevenzione – non devono essere certo interpretati come una risoluzione definitiva del problema, anche perché la prevenzione vera scaturisce da un’assunzione consapevole di responsabilità che ancora non è pienamente intervenuta. Bisogna tuttavia sottolineare che la repressione è la risposta sostanziale per chi pensa di investire nell’illegalità ma non è sufficiente nella generalità dei casi, dove occorrono ulteriori strumenti come l’informazione, la formazione e l’assistenza”.
I Piani Mirati di Prevenzione (PMP), un modello territoriale partecipativo di assistenza e supporto alle aziende, rappresentano la novità introdotta quest’anno. Nel territorio dell’ASL Toscana Centro saranno attivati questi PMP: Logistica e magazzinaggio, tutela della salute e sicurezza dei ciclo-fattorini; prevenzione in edilizia ed in agricoltura; prevenzione del rischio cancerogeno, muscolo scheletrico e stress lavoro correlato.
I Piani sono strutturati in tre fasi: la prima riguarda l’assistenza e prevede una ricognizione delle Buone prassi, linee guida e norme tecniche per predisporre gli strumenti operativi (guida e check-list di autovalutazione). Nella seconda fase di vigilanza è previsto l’autocontrollo delle aziende e successivamente il controllo da parte dell’Azienda Sanitaria. Nell’ultima fase di valutazione ed efficacia, si procede alla verifica del raggiungimento dei risultati e la loro condivisione. Ogni piano ha obiettivi specifici e obiettivi trasversali. Oltre all’intersettorialità, formazione e comunicazione è da sottolineare l’equità che richiede l’identificazione dei gruppi più vulnerabili o a maggior rischio e l’orientamento dell’intervento alla riduzione delle disuguaglianze.
“Il comparto della logistica - commenta il dottor Luigi Mauro, direttore area funzionale prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro – è tra i più pericolosi, terzo per infortuni mortali (15%) dopo quello manifatturiero. Durante la pandemia si sono registrati clusters significativi di contagi ed è da sottolineare la caratteristica di una forte presenza di subappalti con forme di tutela dei lavoratori difformi. Un altro settore sul quale abbiamo posto attenzione durante il periodo pandemico è stato quello delle consegne di cibo a domicilio, sia per l’incremento di attività che per le carenti tutele dei ciclo-fattorini. Per l’avvio del Piano Mirato è stato elaborato un documento tecnico che ha l’obiettivo di rafforzare azioni di tutela a favore dei Riders”.
Sul fronte delle malattie professionali dai dati in Toscana emerge che oltre il 70% delle denunce riguardano le malattie muscolo-scheletriche presenti in tutti i settori produttivi. Le malattie neoplastiche rappresentano il 3-4%: il più frequente è il mesotelioma (54 casi nel periodo 2015-2019), seguito dai tumori naso sinusali e della vescica. Il Piano Mirato sarà orientato alla prevenzione del rischio cancerogeno professionale, in particolare da amianto e tumori naso sinusali ed alla prevenzione delle patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico oltre agli interventi tesi ad orientare l’equità delle prestazioni ambulatoriali di medicina del lavoro.
Oltre ai PMP restano punti fermi le attività di vigilanza e controllo: Piano Lavoro Sicuro, Edilizia, Agricoltura, Grande distribuzione ed i progetti specifici di Zona (Moda, Concia, Tessile e Florovivaismo) ai quali si aggiungono un progetto “Soleil”, rivolto alla tutela dei lavoratori oggetto di sfruttamento, ed un Progetto speciale H24, che rappresenta una novità organizzativa per la gestione degli infortuni in emergenza. Continua l’attività di assistenza alle imprese e lavoratori nei Punti di Ascolto attraverso la diffusione di indicazioni e protocolli condivisi oltre ai progetti relativi alla promozione della cultura della sicurezza nelle scuole e alla rete regionale degli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza).
Le Parti sociali hanno manifestato apprezzamento sul “programma 2022”, condividendo le linee di sviluppo delle attività ed il percorso che li vede impegnati insieme all’ASL nella realizzazione dei piani mirati di prevenzione.
Redazione