Non demorde Giurlani che dopo la condanna in secondo grado rimediata per aver omesso il versamento di quasi settecentomila euro di oneri contributivi dei dipendenti Uncem commenta: “ma il Durc che fotografa la situazione quando ho lasciato Uncem non conta nulla?” E’ notorio che è responsabilità dell’amministratore, ovvero Giurlani, quand’anche ci fosse una negligenza dei funzionari interni all’Uncem, controllare l’operato dei sui dipendenti. Tra l’altro la regolarità del Durc, fotografa un particolare momento temporale che nella fattispecie si potrebbe intendere essere stato interpretato dagli organi giudiziari come funzionale ad evitare responsabilità all’amministratore visto che comunque il grave ammanco dei contributi versati di fatto c’è stato. Di seguito le ragioni del Giurlani.
Il sindaco sospeso commenta la notizia della condanna: “Avendo sempre avuto rispetto negli organi giudiziari e delle loro sentenze, mi limito a dire che mi pare che i presupposti di questo secondo grado tengano troppo conto del processo penale e poco delle prove che abbiamo presentato. Mi riferisco in particolare al Durc fatto poche ore prima che lasciassi la carica di presidente Uncem. Il documento ufficiale dell’Inps e dell’Inail , che viene utilizzato per valutare lo stato di salute e la correttezza amministrativa di ogni impresa o partita iva, è inequivocabile: afferma senza tema di smentita che Uncem, quando ho lasciato questo organismo, era perfettamente in regola con i versamenti dei contributi e degli adempimenti fiscali. Visto che quello che è successo dopo, ovviamente, non mi riguarda, nel terzo grado, al quale i miei avvocati stanno già lavorando, si dovrà essenzialmente valutare meglio questo elemento ed altre situazioni che a me sembrano molto evidenti”.
Giurlani po affronta l’aspetto morale e continua “C’è poi un aspetto politico-morale da quello che si legge, sulla sentenza. Emerge chiaramente che a fronte di qualche situazione poco chiara, riguardante la gestione amministrativa che io, in qualità di presidente, controllavo marginalmente essendoci persone delegate a farlo, il mio impegno è stato assoluto e mi sono dedicato al bene dei comuni che facevano parte di questa associazione”.
Continua Guurlani “Ho sempre lavorato per i cittadini, sia come presidente Uncem che come sindaco di Pescia, e questo compare in modo netto. Nessun vantaggio personale, a nessun titolo, ma tanto lavoro, ore e chilometri dedicati alla missione che stavo svolgendo. Ho lavorato anche per conto della regione Toscana, impegnandomi al massimo, senza risparmiarmi mai, come i cittadini di Pescia ben sanno essere il mio modo di concepire il mio mandato amministrativo. Ammetto che per quanto riguarda l’Uncem, un organismo non del tutto strutturato e sostanzialmente privato, era forse necessario procedere con più calma e lentamente, ma tutto è stato fatto per aiutare gli amministratori e i cittadini. Non credo sia una colpa e spero che tutto questo, alla fine, troverà un giudice disposto a valutarlo senza pregiudizi e analizzando gli obiettivi cercati e centrati e il lavoro fatto per la collettività”.
Redazione